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CIRIE'. Una casa per i giovani parrocchiani

CIRIE'. Una casa per i giovani parrocchiani

Don Alessio Toniolo, parroco di Ciriè

Il 14 maggio alle 20,45 nel Salone Caritas di  via Vittorio 162 a Ciriè, si svolgerà la serata di presentazione del progetto Caritas per l’anno 2018-2019, con la presenza del responsabile diocesano di  Sovvenire della Chiesa Cattolica per l’8 x 1000, il diacono Giorgio Carlino.

Il progetto che vorremmo portare avanti in questo anno è quello denominato “una casa per i giovani della nostra unità pastorale”. Giovani che vogliono impegnarsi in azioni caritatevoli e missionarie - spiegano il parroco don Alessio Toniolo e i giovani della caritas -.  Vorremmo riattivare la Canonica di San Giuseppe che è stata parzialmente dismessa nel momento in cui il don Giuseppe Genero ci ha lasciati.  Canonica che è già vicina alla chiesa e a locali adibiti a mensa dei poveri e catechismo per i bambini e i ragazzi, nonché a altre molteplici attività”.

La Canonica è su due piani, più una soffitta che al momento non sarà utilizzatà. Il pianterreno sarebbe utilizzato per l’accoglienza, i servizi igienici, un refettorio che può contenere circa venti persone e la cucina. Su questo piano sono già presenti uffici adibiti all’accoglienza e al dialogo con famiglie e persone in difficoltà, il Cav e un ufficio catechistico. Il primo piano sarebbe costruito in modo che ci siano dei posti letto per eventuali settimane comunitarie, un salotto per colloqui e incontri, servizi igienici con docce.

L’idea di base del progetto è che i giovani si trovino in un luogo dove poter progettare verificare e confrontarsi su azioni e iniziative che riguardano il loro impegno nella carità e nell’evangelizzazione di altri giovani o della stessa comunità e delle parrocchie a cui essi appartengono - proseguono -. Esistono già nella nostra comunità una Caritas giovanile, un gruppo missionario formato prevalentemente da giovani; sta per nascere anche un gruppo giovanissimi della Caritas. Vorremmo che questo loro impegno e questo loro ritrovarsi avesse una sede, un luogo insomma dove mettere a punto strategie, connessioni con altri enti e parrocchie, associazioni, gruppi … che vivono lo stesso anelito missionario e caritativo. Per quanto riguarda l’aspetto strutturale chiederemo aiuti e sovvenzioni anche all’ 8 per mille e ad altri enti e fondazioni, mentre per quanto riguarda l’aspetto pastorale chiediamo aiuto a tutta la comunità, anche con la sola partecipazione a questa serata, così da mettere in piedi il nostro progetto. Sarebbe bello che questo momento fosse anche un segno per i giovani del desiderio di progettare e camminare insieme”.

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