Cerca

CIRIE. I Rednesia hanno inciso “Amnesia”, il primo Ep

CIRIE. I Rednesia hanno inciso “Amnesia”, il primo Ep

È uscito ufficialmente lunedì 16 ottobre “Amnesia”, il primo EP dei Rednesia, band ciriacese emergente dalle sonorità indie rock, attiva con l’attuale formazione dal 2016. La band, composta da Gabriele Brachet (voce e chitarra), Vincenzo Spezzano (basso elettrico) e Alex Marsaglia (batteria ), ha inciso quest’estate a Torino, con l’editore “Pan Music Production”, autofinanziandosi con una campagna di crowfunding sul popolare sito MusicRaiser. Gabriele e Vincenzo ci raccontano la loro band, non prima di aver ringraziato Fabrizio Pan, loro editore, e tutti coloro che hanno contribuito acquistando l’EP. L’EP dei Rednesia, peraltro, è disponibile su Spotify, ed è possibile richiederne una copia fisica attraverso le loro pagine social.

Come è nato il vostro gruppo e chi sono i componenti?

G:“Il gruppo nasce durante una serata con amici Ciriè. I componenti originali erano diversi da quelli di adesso. Ci saranno stati all’incirca una decina di cambi di formazione da quella sera fino a un anno fa quando poi siamo rimasti io, Vince e Alex”.

Siete autodidatti o avete studiato musica?

V: Io studio da tantissimi anni il basso elettrico, ormai sono all’ottavo anno.

G: Io invece ho fatto tre anni di canto ma ho smesso, poi chitarra per quattro o cinque anni, ma ammetto di non ricordarmi nulla di teoria, è un po’ come se fossi autodidatta perché quando compongo non la uso. Chiedo scusa al mio maestro di chitarra per quest’ultima affermazione.

Come nascono le vostre canzoni? Chi scrive i testi?

G: Le canzoni nascono con giri di chitarra solitamente tirati fuori a caso quando mi vengono motivetti simpatici in testa e li registro sul cellulare. Quando torno a casa ci lavoro sopra con la chitarra. Ci aggiungiamo il basso, la batteria, ci ripensiamo una miriade di volte e viene fuori il pezzo. I testi li scrivo io.

V: Io aiuto nella fase creativa, produttiva e anche di stesura dei testi, ma la maggior parte di quello che sentirete è frutto di Gabri.

Di cosa parlano i vostri testi?

G: Tre su sei fanno riferimento a delle ragazze che ho conosciuto nella mia vita con cui ho avuto momenti di alterna felicità, a cui ho voluto dedicare delle canzoni in maniera tale da non tenerle troppo nella mia testa, metterle al sicuro su un testo e lasciare che fossero un ricordo. Una si riferisce all’ego, una parla di un trip di droga e una di un viaggio nel nulla.

Cosa vuol dire creare musica per voi?

G: Per me è una necessità fisiologica. Passo letteralmente ogni momento della mia vita a canticchiare cose nella mia testa. Pure nei momenti in cui non dovrei. Quindi diventa una necessità buttare fuori un po’ delle idee che mi vengono.

V: Per me creare musica è semplicemente un modo come un altro di sentirmi libero di esprimermi come mi pare.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori