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13 Ottobre 2017 - 09:25
Francesco Brizio
Ai raggi x.
L’Amministrazione Devietti è incompetente (come i grillini), improvvisa giorno per giorno, non sa dove sbattere la testa, non ha un progetto di città. Un sunto, breve quanto polemico, dell’impietosa analisi di Francesco Brizio. L’ex sindaco del Partito Democratico, bando alle ciance, spara a zero contro Loredana Devietti e la giunta comunale. Una presa di posizione forte a conferma del cambio di passo del Pd, immobile per un anno buono, ora pronto a farsi sentire.
Brizio, è passato quasi un anno e mezzo dalle elezioni. Cosa ti aspettavi dall’Amministrazione Devietti?
“Sostanzialmente ciò che sta avvenendo. Dicevano di voler portare il Rinascimento a Ciriè, invece stanno portando la Restaurazione”.
Il sindaco ha preso scelte secondo te sbagliate?
“In particolare, ciò che più mi ha colpito e l’aver abbandonato la visione di Ciriè come traino del territorio, in un periodo in cui la sinergia è fondamentale. C’è una visione, insomma, molto chiusa della città. In generale, mi preoccupa il forte rallentamento dell’azione amministrativa. Va bene che quando si avvia un percorso nuovo bisogna imparare a muoversi, ma ormai è passato un anno e mezzo…”.
Che voto daresti all’Amministrazione?
“In questo momento il giudizio, onestamente, non può essere sufficiente. L’Amministrazione invoca un futuro radioso, ma le azioni concrete non fanno seguito alle parole. C’è difficoltà a passare dagli slogan alla realtà”.
Quale assessore, secondo te, si sta muovendo meglio?
“Alessandro Pugliesi, ovviamente! È stato con me per 5 anni… (ride ndr)”.
Chi, invece, sta lavorando un peggio?
“Direi che diversi assessori pagano l’inesperienza in modo piuttosto evidente”.
Qual è la differenza tra il Brizio sindaco e la Devietti sindaco?
“Ognuno ha il suo approccio. Ci può essere chi è più attento all’immagine, chi meno”.
E tra le due Amministrazioni?
“Noi avevamo una visione della città, una prospettiva, un disegno da portare avanti, anche se forse non siamo stati bravi a comunicare coi cittadini. L’Amministrazione attuale, invece, tende molto a cercare il consenso sulle piccole problematiche ma non mi sembra abbia una visione propria. Governare non vuol dire costruire la politica sui singoli bisogni, che spesso sono inconciliabili l’uno con l’altro, ma avere una prospettiva generale”.
Eppure, questo è certo, Devietti ha buone capacità comunicative, sa coinvolgere la cittadinanza, invogliarla a partecipare. Un aspetto che, nei tuoi due mandati, è mancato…
“Io, più che comunicazione, vedo fare molta propaganda. Sicuramente la giunta Devietti è molto attenta all’immagine, più della mia, ma penso che al di là dell’immagine e della presenza sia importante avere un progetto amministrativo. A maggior ragione oggi che, rispetto a prima, l’amministrazione ha più soldi per fare interventi e può spenderli. Eppure fa fatica a usarli…”.
Sembra tu intenda che non sappiano come spenderli…
“Mi pare ci sia molta indecisione. Prima programmano un intervento, poi ne fanno un altro, non c’è una strategia chiara. Se quando amministri segui l’umore dell’elettorato, sei portato ad un movimento ondivago. Questo accomuna un po’ la Devietti al mondo grillino, improvvisa perché mancano le competenze. Il sindaco si fa governare giorno per giorno dalle spinte dal basso perdendo di vista il disegno generale”.
Palazzo D’Oria. L’Amministrazione sta facendo un buon lavoro?
“Gli attuali lavori di riqualificazione sono partiti da un progetto approvato da noi. Oggi vedo con piacere che l’Amministrazione ha ottenuto ulteriori contributi e segue la strada che abbiamo tracciato. In ogni caso, non credo sia sostenibile il recupero del Palazzo nella sola veste museale”.
Qual è la tua opinione rispetto al caso del profilo fake di Facebook?
“Penso sia fondamentale per tutti capire chi ci fosse dietro al profilo, e per questo mi colpisce l’atteggiamento dell’Amministrazione, di distacco. Si tratta chiaramente di un problema politico, c’è qualcuno che si nasconde dietro ad un profilo falso per criticare la precedente giunta e incensare l’attuale. Dovrebbe essere interesse dell’Amministrazione fugare ogni dubbio sul fatto che dietro a tutto ciò ci sia qualcuno vicino a loro e, nel caso, prenderne le distanze. Fortunatamente pare sia stata sporta denuncia, auspichiamo venga fatta chiarezza, la vicenda non può che chiudersi con l’accertamento della responsabilità da parte di qualcuno”.
Piano Regolatore. Come procedere?
“A me pare si tratti di un discorso ormai chiuso. Oggi le sfide sono altre, il futuro della ferrovia e il centro storico”.
Come ci si deve muovere per quanto riguarda la ferrovia?
“Adesso stanno partendo i lavori che collegheranno Ciriè con Torino in venti minuti. Ci sono grandi opportunità ma c’è anche il rischio di diventare una realtà periferica di Torino. Oggi certamente la sfida è di poter garantire una frequenza di corse elevata, ogni 15 minuti nelle ore di punta. In prospettiva, una grande opportunità per la crescita della città, anche dal punto di vista residenziale. Ma si crea un problema, i passaggi a livello che rischiano di spaccare in due Ciriè. Noi abbiamo sempre pensato all’interramento della ferrovia, come fatto a Caselle nel 2000. Certamente si può pensare anche all’ipotesi del sottopasso, ma la prenderei in considerazione solo se tutte le strade per l’interramento fossero chiuse”.
Difficile, in un periodo come questo, che si realizzino grandi investimenti pubblici di questo tipo…
“Ma oggi la situazione sta cambiando, il paese sta uscendo dalla crisi! Non dobbiamo leggere la realtà guardandoci alle spalle, ma guardando avanti. Può essere che alcune porte, che fino a ieri erano chiuse, si riaprano. È difficile ma non possiamo fare altro che provarci”.
Centro Storico. Nel 2018 partiranno i lavori sulle vie laterali…
“Vedo con piacere che viene recuperato il nostro progetto, sul quale si faranno ulteriori valutazioni. Fatto sta che il prossimo anno si metteranno a posto solo alcune vie laterali, mentre su via Vittorio si interverrà se va bene nel 2020, a fine mandato. È un errore, serve oggi intervenire senza indugio sulla via centrale, anche con una rapida riduzione del traffico veicolare”.
Sei per la pedonalizzazione?
“Sicuramente l’attuale modello non regge. Noi avevamo in mente una ztl, crediamo ancora possa essere la soluzione adatta. Vanno tolti i parcheggi, va ridotto il traffico, bisogna invogliare la gente a pensare ad un centro pedonale, i commercianti a puntare verso la ristorazione. Deve diventare un posto attraente, vivo, magari con i dehors in mezzo alla strada, con bar e ristoranti da un lato e negozi di qualità dall’altro. Rinviare al 2020 un intervento di questo tipo vuol dire aver paura di prendere una decisione. Fossi io il sindaco, ora che le risorse lo permettono, avrei appaltato i lavori su via Vittorio il giorno dopo le elezioni”.
Parliamo del Pd. Cos’ha sbagliato in questa prima parte di mandato?
“Sicuramente deve cercare di essere più presente sulla città e sui suoi problemi”.
Come mai questo immobilismo?
“Il Pd non ha voluto muovere critiche perché, in una fase di avvio, potevano apparire strumentali. Ma dopo un anno il clima è cambiato”.
A breve ci sarà il congresso del partito. Nel caso si candidasse, Ruggero Vesco sarebbe la figura giusta per fare il segretario?
“Vesco è una persona di cui ho grande stima. Detto questo, oggi conta più parlare di politica che di persone. Guidare il Pd in minoranza è diverso dal guidarlo al governo, è necessario che il segretario sia una persona presente sulla città”.
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