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11 Settembre 2017 - 11:29
Ciriè si distingue fra i Comuni piemontesi per aver dato piena applicazione alla legge regionale numero 9 del 2 maggio 2016, limitando gli orari di esercizio degli apparecchi con vincita in denaro prima con apposita ordinanza e poi con l’adozione del “Regolamento comunale per la disciplina delle sale giochi e l’installazione dei giochi leciti presso altre attività”. Una chiara dimostrazione dell’attenzione dedicata alla prevenzione della patologia “G.A.P.” (gioco d’azzardo patologico), sempre più diffusa tra i giovani e le fasce più deboli.
Sono solo 162 su 1202, infatti, i comuni che in Piemonte hanno emanato ordinanze restrittive o, più raramente, approvato regolamenti comunali in ottemperanza alla legge regionale che andava applicata nell’agosto dello scorso anno.
I dati ufficiali indicano come nell’ultimo decennio sia emersa un’offerta crescente di strumenti dedicati al gioco d’azzardo, con un preoccupante aggravamento dei problemi socio-sanitari nella popolazione e un incremento considerevole dei soggetti affetti da problematiche direttamente riconducibili a questi giochi.
La consapevolezza della pericolosità della dipendenza da gioco d’azzardo ha indotto l’amministrazione comunale, già negli anni scorsi, a farsi promotrice, insieme all’ASL To4 e ai Comuni che ne fanno parte, di un tavolo dedicato, finalizzato a mettere in campo iniziative condivise per la prevenzione della ludopatia.
Anche a seguito di questo percorso, Cirié insieme ad altri 16 comuni della Città Metropolitana, ha deciso di limitare a otto ore giornaliere l’accensione delle slot machine installate nel locali pubblici, nella fascia oraria che va dalle 14 alle 18 e in quella che va dalle 20 alle 24.
Con questa restrizione di orario è stata abolita la possibilità di giocare al mattino e si sono spezzate sessioni di gioco troppo lunghe.
Il fatto di confinare in orario serale una parte consistente dell’orario ha poi permesso di connotare maggiormente questa tipologia di gioco come un gioco “per adulti”.
Nel rispetto della libertà economica privata, sono state messe in campo diverse azioni. L’ordinanza sindacale che ha imposto la limitazione degli orari di esercizio degli apparecchi con vincita in denaro e che il sindaco Loredana Devietti ha emanato nell’agosto dello scorso anno, è stato il primo, vero intervento sostanziale, di tipo amministrativo, introdotto nel nostro territorio.
L’ordinanza è stata immediatamente inviata a tutti gli esercenti, per portarli a conoscenza delle nuove disposizioni e favorirne l’applicazione da parte di tutti.
La Polizia Municipale, da parte sua, ha contattato le singole attività per sollecitare il rispetto dell’ordinanza.
“Mi fa piacere poter constatare che, ancora una volta, Cirié ha saputo porsi all’avanguardia nelle attività rivolte a tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini e in particolare delle fasce più deboli - dichiara il primo cittadino -. Essere tra i pochi Comuni che sono riusciti a mettere in pratica un divieto non facile da accettare, è un bel risultato, un percorso importante per prevenire e contrastare un problema significativo per tutta la società”.
“Nel mese di maggio 2017 – dichiara l’assessore alle Attività Produttive, Alessandro Pugliesi - a seguito di un lungo lavoro di elaborazione e di condivisione con la competente Commissione Consiliare, è stato approvato il Regolamento Comunale per la disciplina delle sale giochi e l’installazione di giochi leciti presso altre attività. Copia del Regolamento è stata inviata ai 14 Comuni associati allo Sportello Unico di cui Ciriè è capofila, sollecitandone l’adozione per rendere omogenea la zona di applicazione degli strumenti di prevenzione al fine di aumentarne l’efficacia. Tutto ciò ci ha portati oggi ad essere un comune “virtuoso” in questo ambito, uno dei pochi che è riuscito a far applicare effettivamente una legge di “buon senso”.
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