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18 Maggio 2016 - 16:42
"Sono comparse notizie giornalistiche, del tutto prive di fondamento, in cui si diceva che io prendevo parte a cene elettorali con la 'ndrangheta. Ho fatto causa ed è da due anni e mezzo che aspetto che fissino l'udienza. Sono rimasto ferito da questa cosa e non riesco a darmi pace". Lo ha detto Alberto Goffi, ex segretario regionale dell'Udc, comparso oggi in tribunale a Torino per testimoniare al processo San Michele sulla presenza della criminalità organizzata calabrese in Piemonte.
"Con la politica ho chiuso - ha aggiunto - e ho dovuto ricominciare da capo. In una situazione in cui alcuni dei miei familiari hanno gravi problemi di salute. E tutto per delle menzogne". Goffi ha ripreso la professione di avvocato, che aveva cessato dal 2007 al 2014, e oggi esercita a Milano.
"Gabriella Toroddo? Oggi non la conosce nessuno, ma all'epoca era famosa in tutta Torino perché organizzava cene e momenti conviviali con il meglio della politica e dell'imprenditoria". Così Alberto Goffi, ex segretario regionale Udc, ha parlato di una donna coinvolta (e condannata in primo grado) nell'inchiesta San Michele sulla presenza della 'ndrangheta in Piemonte, con cui ebbe dei contatti fra il 2003 e il 2007.
"La conobbi - ha raccontato - quando lavoravo nello studio legale del professor Vietti (Michele Vietti, ex vicepresidente del Csm - ndr). Ero stato incaricato di seguire le trattative per l'acquisizione dei locali dell'Istituto salesiano di Lanzo e lei rappresentava la controparte. Suo padre era stato un avvocato illustre, lei si comportava in maniera molto professionale e io non potevo sospettare che non fosse una vera legale".
"I giornali - ha aggiunto Goffi - hanno detto che io andavo a 'pranzo con i mafiosi'. A quel ristorante, il Trait d'Union (rpt, Trait d'Union), ci sarò stato cinque volte in vita mia. Ma tenete presente che era nello storico Palazzo Scaglia di Verrua, a cento metri dal Comune, non in un luogo appartato, e con me ci andava la maggior parte dei politici e degli imprenditori della città".
In una conversazione intercettata durante l'indagine, un imprenditore disse che la Toroddo era 'tenuta per i c... dai Vietti e dai Goffi' ma, a questo proposito, l'ex segretario Udc oggi in aula ha affermato di non sapersi spiegare quelle parole: "E' probabile che lei spendesse i nostri nomi per darsi più importanza".
Gabriella Toroddo prima dell'operazione San Michele venne coinvolta in un'inchiesta per truffa. Alla procura di Torino risulta che Goffi abbia incontrato il pm Alessandro Sutera Sardo, titolare di quel procedimento, insieme al difensore dei cittadini che hanno denunciato la donna. "Io faccio l'avvocato - ha spiegato - e naturalmente incontro spesso magistrati e colleghi. Ma in quelle occasioni non parlo mai di processi".
Toroddo è stata condannata in primo grado.
Goffi ha anche ripercorso i suoi rapporti con Mauro Esposito, un imprenditore finito nel mirino del sistema estorsivo della 'ndrangheta. "Aveva subito delle minacce e io andai dal procuratore Gian Carlo Caselli per chiedergli cosa si potesse fare. Il magistrato mi disse di presentare una denuncia ai carabinieri". Nel corso della testimonianza, Goffi ha anche parlato di un'operazione immobiliare fra Esposito (di cui era il legale) e un imprenditore, Fabrizio Tosatto, ora indagato in un filone secondario per reati economici. E' emerso che Tosatto fece dei lavori edili sia per Goffi che per Vietti, ma che avrebbe tentato di farsi pagare più del dovuto.
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