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18 Novembre 2016 - 18:14
Tff Torino
A parte il freddo, c'è una cosa che unisce il Torino Film Festival e quello di Berlino di scena a febbraio: sono entrambi manifestazioni metropolitane, in cui le due città del nord partecipano, allo stesso tempo, con passione e algida distanza. In entrambi poi c'è vera partecipazione da parte dei giovani, con tanto di file per comprare biglietti e sale strapiene. Va detto poi che, per le due città, conta poco il glamour, ma si punta sul cinema indipendente.
È il caso del film d'apertura del Tff stasera (e fino al 24 novembre), BETWEEN US di Rafael Palacio, una commedia drammatica, alla Altman, nel segno del miglior cinema indipendente americano. Di scena poi anche un'inedita madrina, Jasmine Trinca che, a suo stesso dire, non ama troppo ricoprire questi ruoli, ma si presterà a darne una sua personalissima versione rock.
Insomma un festival, quello di Torino, a basso budget, senza feste hollywoodiane e grandi buffet, ma in cui i numeri ci sono tutti (sono ben 158 i film nelle varie rassegne selezionati dallo staff della direttrice Emanuela Martini). Guest director Gabriele Salvatores, che propone i cinque film della sua vita.
A Torino anche l'ex direttore della manifestazione, un vero inossidabile cinefilo come Nanni Moretti che presenterà la versione restaurata di PALOMBELLA ROSSA.
Sempre nel segno dell'understatement sabaudo, a vincere il gran premio Torino sarà un direttore della fotografia 'cult' come Christopher Doyle, che ha lavorato con Wong Kar Wai in otto film, Chen Kaige, Pen-Ek Ratanaruang e Zhang Yimou e con una vita alla Steve McQueen.
Tra gli eventi con più appeal mediatico in cartellone c'è SULLY, il nuovo film di Clint Eastwood con protagonista Tom Hanks, sulla vera storia del comandante dell'aereo US Airways 1549costretto a effettuare un ammaraggio di emergenza nel fiumeHudson nel 2009, ovvero Chelsey 'Sully' Sullenberger che sarà in sala domani sera.
Sempre nel segno dell'eterogeneità, questa 34 edizione sarà anche Punk, a quarant'anni dalla nascita di questo genere musicale , proponendo una serie di film dedicati a questo genere come THE BLANK GENERATION. Sul fronte musicale italiano, da non perdere NESSUNO CI PUÒ GIUDICARE di Steve della Casa, ovvero gli anni 60 alla luce dell'impatto con il rock italiano e i cosiddetti 'musicarelli' (prevista a Torino la presenza di Caterina Caselli e Rita Pavone).
Tornando all'America, sempre da non perdere FREE STATE OF JONES di Gary Ross con Mattew MacConaughey, storia vera del contadino del sud degli States che, durante la guerra civile, si ribellò all'esercito confederato. Unica opera italiana in concorso, infine, I FIGLI DELLA NOTTE di Andrea De Sica, figlio di Manuel, "un lavoro ispirato - dice il giovane regista- ai miei anni del liceo e ad alcune persone che hanno segnato la mia vita".
A vincere il premio Maria Adriana Prolo alla carriera non poteva che essere in questo festival dell'impegno, un regista come Costa Gavras.
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