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18 Maggio 2016 - 16:38
cinema
"E' un film sui confini incerti tra gioia e dolore, dramma e commedia, pazzia e normalità". Paolo Virzì definisce così il suo ultimo film La pazza gioia, che dopo il lungo applauso di Cannes è nelle sale cinematografiche. Una partenza alla grande: secondo i dati del Box Office, gli spettatori nella prima serata sono stati 22.500 rispetto ai 23.000 di Captain America. "Siamo secondi, ma con una media di spettatori per copia migliore: 354 contro 250, un dato considerato eccezionale dai nostri produttori. Una grande soddisfazione", commenta Virzì che incontra i giornalisti a Torino. Al suo fianco la moglie Micaela Ramazzotti, attrice protagonista con Valeria Bruni Tedeschi, ancora a Cannes.
Anche a Torino la prima proiezione del film, scritto con Francesca Archibugi, ha riscosso un grande successo con un applauso finale lungo quasi dieci minuti. In sala il sindaco Piero Passino, l'assessore regionale alla Cultura, Antonella Parigi, Luciana Littizzetto. "Questa è una città a cui sono molto legato - afferma il regista che ha diretto il Torino Film Festival 2013 - è bella, piena di passione, ospitale. Non è stata una scelta a caso. Prima o poi girerò un film a Torino. È un po' lesionista non averlo ancora fatto, qui c'è la Film Commission più ganza ed entusiasta d'Italia"
Virzì non ama i riferimenti a Thelma e Louise per La pazza gioia: "sono legati a una sola immagine. Colpa del nostro immaginario influenzato dal cinema americano. Il rapporto tra le due donne è completamente diverso: qui è bello ma anche brutale, violento. Naturalmente in un film ci sono tutti i riferimenti letterari e cinematografici che fanno parte della propria storia". "Volevamo che fosse una commedia divertente e umana - spiega il regista - una storia che non a un certo punto non avesse paura di tingersi di fiaba ma che non fosse campata in aria". Per il ruolo delle protagoniste - Beatrice Morandini Valdirana (Valeria Bruni Tedeschi), contessa sopra le righe, e la depressa e anoressica Donatella Morelli (Micaela Ramazzotti) - mai pensato ad altre attrici: "Sono state loro - dice Virzì - le ispiratrici. La pazza gioia non sarebbe stato neanche pensabile senza Valeria e Micaela. Entrambe coraggiose, generose, sfrontate".
Micaela Ramazzotti non ha dubbi: la scena che le è rimasta particolarmente nel cuore è quella del mare, l'incontro fra Donatella e il suo bambino. "Di lei amo la fragilità di donna, ho cercato di renderle giustizia. La immagino che si sta curando perché ha voglia di rivedere suo figlio", racconta.
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