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CHIVASSO/IVREA. Expo 2015: tra un anno ci diremo che abbiamo perso il treno

CHIVASSO/IVREA. Expo 2015: tra un anno ci diremo che abbiamo perso il treno

Expo 2015

L’Associazione culturale Identità Comune ha ripetutamente chiesto alle Amministrazioni Comunali del territorio, all’Amministrazione Regionale, alle Associazioni imprenditoriali e di categoria di impegnarsi CONCRETAMENTE per ottenere la fermata alla stazione di Chivasso dei treni Frecciabianca Venezia-Torino e la razionalizzazione delle autolinee del territorio perché siano in rete con la stazione di Chivasso, per un motivo ben preciso: fare di Chivasso la base logistica per consentire la nascita di un turismo del Chivassese strutturato e capace di attrarre un flusso turistico continuo. Facendo entrare la stazione nel circuito dei collegamenti nazionali Frecciabianca e utilizzando il nodo ferroviario e stradale per ottimizzare i collegamenti a raggiera verso Canavese e Monferrato, si possono sfruttare le potenzialità ricettive e commerciali di Chivasso, il patrimonio storico-artistico del territorio (chiese romaniche e barocche, castelli, rocche, centri storici, un sito archeologico di rilievo), i valori paesaggistici tra fiumi e colline, la ricchezza enogastronomica, per cominciare a costruire un’organizzazione turistica specifica di questo territorio e attirare un turismo che nel territorio risieda per visitarlo ed acquistare i prodotti e i servizi che offre. Questa è l’ultima carta che il Chivassese può giocare con il Monferrato e il Canavese per salvare economia ed occupazione e farle crescere, a beneficio delle migliaia di disoccupati e di giovani che attendono una prospettiva migliore della fuga verso l’estero. Questa è la carta che chiedevamo alle amministrazioni comunali e a quella regionale di mettere sul tavolo dell’Expo 2015, per rendere il Chivassese non solo la meta di una gita fuori Torino ma una destinazione turistica come prodotto completo e strutturato e rivolto ad un mercato più ampio. Certo occorre uno sforzo organizzativo di cui la fermata del Frecciabianca è solo il primo ma importante passo. Ora, a distanza di mesi, constatiamo che al consenso iniziale espresso sia dalle Amministrazioni Comunali sia dalle Associazioni di categoria non è seguito nessun atto concreto. Ancora una volta le Amministrazioni Comunali, ancorate alla politica dell’orticello e dell’attendismo, si sono rivelate del tutto incapaci di un’azione unitaria forte e determinata per sostenere l’interesse comune del territorio, un territorio sempre più impoverito e in difficoltà. L’Amministrazione Regionale, l’ente provinciale del turismo e le associazioni di categoria, come sempre, si sono concentrati solo sulla promozione di Torino, con una visione campanilistica che porterà inevitabilmente alla desertificazione del resto del territorio. L’unica iniziativa messa in campo sul territorio sarà l’organizzazione di un paio di eventi che possono anche attirare per un giorno centinaia di persone, senza aver bisogno né di strutture turistiche permanenti né di collegamenti efficienti: peccato però che il loro successo non vada al di là di qualche incasso cresciuto solo per un giorno, senza modificare il fatturato nel tempo, lasciando il giorno dopo il territorio nelle stesse difficoltà economiche ed occupazionali di prima. Tra un anno saremo a dirci che il Chivassese ha perso anche questo treno e si è sprecata non solo un’occasione ma anche risorse pubbliche per un evento isolato e improduttivo.  

Identità Comune

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