Federica al banchetto di Chivasso con il sindaco Claudio Castello
CHIVASSO. Giovani, appassionati e informati: l’esatto opposto di come spesso sono raffigurati dalla politica e dal mondo del lavoro. Sono i giovani che fanno la coda ai “tavoli di strada” per firmare la presentazione del Referendum sull’Eutanasia Legale e che sono ai “tavoli di strada” a raccogliere le firme come volontari in questa campagna referendaria. Una di loro è Federica Franco, 22 anni, di Torrazza Piemonte, ex studentessa del liceo Newton e attualmente iscritta a Terapia della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva all'Università degli Studi di Torino. Nelle ultime settimane, Federica Franco la si vede ai tavoli di raccolta firme organizzati a Chivasso. Come sei venuta a conoscenza del referendum?Sono venuta a conoscenza del referendum grazie alla newsletter dell’Associazione Luca Coscioni, a cui sono iscritta da quando, a inizio 2020, ho firmato la proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale. Da quel momento sono sempre rimasta aggiornata sulle attività e le iniziative dell’associazione e in particolare sull’avanzare della proposta referendaria. Perché hai deciso di diventare volontaria in questa campagna referendaria, su questo tema l’eutanasia legale?Il tema dell’eutanasia mi sta molto a cuore, come tutti i temi inerenti ai diritti civili. I primi ricordi che ho del dibattito sul fine vita risalgono al caso Englaro, al tempo ero una bambina e ricordo di aver chiesto spiegazioni sulla vicenda. Quando ci sono stati i casi mediatici di Fabiano Antoniani e Davide Trentini ero più grande e ho seguito l’evolversi delle vicende con interesse e apprensione; sono rimasta colpita da quelle storie di disobbedienza civile e non avevo dubbi su quale fosse la mia posizione che da quei momenti ha preso forma e si è sedimentata. Tramite quali mezzi di comunicazione ti sei informata e documentata sull’eutanasia e sul quesito referendario?Da lì ho cominciato a informarmi sulle questioni di bioetica in modo più consapevole. Informarsi adeguatamente su alcuni temi non è sempre semplice e scontato considerando anche il tipo di narrazione (a volte unilaterale e a volte assente) effettuata dai media tradizionali; talvolta è più facile utilizzare i social e il web in generale. In questo senso l’associazione Luca Coscioni fa un grande lavoro di divulgazione ed è il mio punto di riferimento per tenermi aggiornata, ma cerco di raccogliere informazioni e opinioni da più fonti possibili e che diano punti di vista differenti tra di loro. Perché hai deciso di impegnare parte del tuo tempo, in questa estate, per raccogliere firme per il referendum sull’Eutanasia legale (anziché passarlo a divertirti spensieratamente come verrebbe da pensare ai più in base a stereotipi sulla “leggerezza” dei giovani?Tornando all’eutanasia, sicuramente il mio percorso di studi mi ha dato modo di comprendere che la sofferenza altrui è privata, non è giudicabile e va rispettata, sempre e in tutte le sue forme. Ho avuto modo di maturare la consapevolezza per cui alcune battaglie sono di tutti e ho capito che la mia firma era necessaria ma non sufficiente e offrirmi come volontaria mi è sembrato quasi un dovere per me come individuo e come futuro operatore sanitario, per i miei futuri pazienti e per tutti i cittadini italiani. Sono rimasta stupita dal calore e dall’entusiasmo che riceviamo ai tavoli: la risposta della popolazione è stata, a mio avviso, sorprendente. Firma una moltitudine di persone molto diverse tra loro: è una battaglia che secondo me non ha credo, bandiere politiche o età. Utilizzi i social media per discutere sul tema dell’eutanasia, per informarti e informare i tuoi coetanei/contatti?Nel mio piccolo ho sempre cercato di fare informazione e pubblicità alla campagna e ho potuto notare che il passaparola avvenuto grazie ai social è stato stupefacente e determinante per la riuscita della raccolta delle prime 500000 firme. Questo ha confermato che è possibile raggiungere i giovani, che ci interessiamo a quello che accade nel nostro Paese e ne siamo partecipi. Con i tuoi coetanei ne parli del Referendum? Come reagiscono?Alcuni amici e conoscenti mi hanno scritto per chiedere quando e dove firmare, altri necessitavano di chiarimenti sul contenuto del quesito, altri ancora hanno condiviso a loro volta informazioni sul referendum. A livello comunicativo credo che il comitato organizzatore sia riuscito dove invece la politica sta fallendo. I prossimi tavoli di raccolta firme per il Referendum Eutanasia Legale saranno mercoledì 25 agosto, dalle ore 8.00 alle ore 13.00, in Via Lungo Piazza D’armi sul marciapiede di Palazzo Einaudi; sabato 28 agosto, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, in Via Lungo Piazza D’armi sul marciapiede di Palazzo Einaudi; sabato 28 agosto, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, in Piazza della Repubblica. Ai tavoli possono firmare tutti i cittadini italiani muniti di documento di riconoscimento e non soltanto i residenti a Chivasso.
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