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16 Luglio 2021 - 12:57
La petizione a Lauriano
L’odg, che gli attivisti del Circolo si attendono sia approvato al più presto dai Comuni, afferma al primo punto che «non potranno essere sostenuti progetti che comportino lo smantellamento dei binari e delle strutture connesse» e prosegue: «La linea ferroviaria Chivasso-Asti deve ritornare a funzionare per il trasporto di pendolari, studenti, cittadini. Nella prima fase si propone il ripristino della linea nel tratto tra Chivasso e Brozolo, con treni navetta ed orari legati alle coincidenze da e per Torino. La pluralità di corse quotidiane è la premessa per far tornare i passeggeri e rendere la linea compatibile non solo sotto il profilo ambientale, ma anche economico e sociale». Si propone poi che «le stazioni del percorso della Chivasso-Brozolo, ma da questo punto di vista per l’intera tratta Chivasso-Asti, diventino dei “Punti Tappa” per tragitti di piste ciclabili già progettati od in fase di progettazione, abbinando ad ogni “Punto Tappa” l’offerta naturalistica e turistica del territorio, nonchè quella commerciale, artigianale, agricola, manufattiera, industriale. Si propone dunque che i prospettati treni turistici siano attrezzati per ospitare passeggeri accompagnati dalla bicicletta».
L’odg sostiene inoltre la ncessità che sia promosso «un progetto a livello territoriale che veda coinvolti Comuni, associazioni, imprese del territorio e cittadinanza attiva, per favorire il rilancio turistico, ambientale ed economico della zona collinare».
Nella parte introduttiva dell’Odg, proposto da referente Elio Signoroni, affiancato nella raccolta firme da Frediano e Renato Dutto, si afferma che «il prolungarsi del totale abbandono della ferrovia (ed in alcuni casi delle stazioni, come accaduto sino alla bonifica recentemente effettuata meritoriamente dalla Fondazione Fs) purtroppo ha evidenziato la debolezza dell’azione politica dei Comuni e l’incapacità di cogliere le opportunità di sviluppo del territorio. Data la carenza di interventi efficaci da parte dei Comuni, abbiamo sensibilizzato sul tema l’opinione pubblica, affinchè la Regione e le Ferrovie assumano delle decisioni: adesso e non in un futuro imprecisato. La stragrande maggioranza dei cittadini incontrati ai banchetti della raccolta delle firme si è espressa a favore del recupero della ferrovia, con tecnologie ecosostenibili. Si tratta di un patrimonio importante e di un bene comune fatto di sedimi ancora continui che per circa 20 chilometri si snodano ai piedi della collina, collegando i nostri paesi fra di loro con stazioni, caselli e manufatti. Gran parte di questo patrimonio giaceva in balia dei vandali o della natura che progressivamente se n’era appropriato, prima che Fondazione Fs intervenisse per l’opera di bonifica, finalizzata all’introduzione dei treni storici. Noi proponiamo di andare oltre e riparire al più presto la linea ogni giorno, per i passeggeri».
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