Secondo lockdown, commercio in ginocchio, quei "furbetti dei cinesi". Federico Savino è un fiume in piena. Consigliere comunale, rappresentante degli ambulanti, commerciante non ce la fa a non denunciare tutte le storture cui sta assistendo: "Partiamo dai "cinesi" - sbotta senza peli sulla lingua - nei loro magazzini vendono tutto quel che vogliono. L'ho visto con i miei occhi. Nonostante il Dpcm, nonostante i divieti, nonostante i negozi siano stati costretti a tirar giù la saracinesca, nei loro magazzini continuano a vendere tutto. Una segnalazione all'autorità l'ho fatta subito. Ma voglio proprio vedere se faranno qualcosa". Poi Savino passa a criticare le scelte del Governo: "Sembrano decisioni prese per metterci uno contro l'altro: estetiste contro parrucchiere; ambulanti contro negozianti. Mi spieghino perché la tinta si può fare, ma la ceretta no. E perché in negozio posso comprare le mutande, ma al mercato no. Sono troppe le cose senza un senso. E mentre cerchiamo di capire, il commercio muore". Poi rinfocola: "Sì, muore perché i negozi che non riapriranno più, mai più, dopo questo secondo lockdown sono moltissimi. Troppi". Parlando da commerciante, spiega: "Dopo i tre mesi di chiusura, ora, con l'ultimo Dpcm, la mazzata finale. Lavoriamo la metà. Esattamente la metà. Al mercato, qui a Chivasso, non viene più nessuno. La maggior parte dei clienti, infatti, arrivava dai paesi limitrofi. Solo di recente il Ministero ha precisato che per ragioni di convenienza ci si può spostare per far la spesa in altri comuni del circondario. Peccato che non l'abbia capito quasi nessuno. Restano tutti in casa. E tutta questa gente, vi posso assicurare, che non tornerà più. Si perdono così i clienti. Il giro era consolidato in anni di tradizione. Ma gli acquirenti ci mettono pochissimo tempo a trovare nuove soluzioni. E difficilmente tornano indietro". Da consigliere comunale, poi, Savino si rivolge al sindaco Claudio Castello: "I soldi del Bennet vanno usati per aiutare i commercianti. Parliamo di 90mila euro ancora nelle casse comunali. E' la parte di compensazioni ricevute che non è ancora stata utilizzata. Ecco: è il momento per far qualcosa di buono!". E cosa propone di fare? "Non sono molti, ma possono essere utilizzati per avviare una forte campagna pubblicitaria tramite web, giornali, manifesti /locandine e radio per la sensibilizzazione e la promozione del commercio chivassese tradizionale, soprattutto in questo periodo che ci avviciniamo al Natale.
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