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22 Novembre 2018 - 16:07
Il flash mob organizzato dagli ambientalisti di Chivasso e di Montanaro e dagli attivisti del Movimento 5 Stelle
"L’ospedale di Chivasso è in difficoltà”. E’ l’appello lanciato dai comitati ambientalisti di Chivasso e Montanaro che domenica mattina, 18 novembre, si sono ritrovati davanti all’ingresso del nuovo ospedale di Chivasso, struttura inaugurata a gennaio.
I rappresentanti dei comitati tra cui Mac, Pro Natura, Terrasana di Montanaro, denunciano: “Chiediamo che venga aumentato il personale in pronto soccorso e di tutto il distretto di Chivasso. Il direttore generale dell’Asl To4, Lorenzo Ardissone ci aveva promesso che sarebbero stati assunti trenta infermieri. Dove sono? Chiediamo inoltre che cessi la chiusura dei reparti in favore delle strutture di Ciriè e Ivrea. Non vogliamo che il nuovo ospedale resti una scatola vuota. Il bar, ad esempio, chiude alle 17.30. Il sabato è aperto solo il mattino e la domenica chiuso. Altra criticità. La volta dell’ingresso carraio dell’ospedale è così bassa che le ambulanze entrano al pelo. Dovessero aumentare le dimensioni, le ambulanze non entrano più. Inoltre, metti che debba entrare un grosso mezzo dei vigili del fuoco con una barca o una scialuppa di salvataggio... Chiediamo che il sindaco di Chivasso e i primi cittadini di tutto il distretto facciano il massimo sforzo per salvare la sanità pubblica chivassese”.
Alla manifestazione era presente anche il consigliere regionale, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Davide Bono accompagnato dal consigliere comunale di Chivasso, Fabio Cipolla. Bono e Cipolla hanno poi voluto verificare di persona le condizioni in cui lavorano le guardie mediche: hanno visitato l’ambulatorio ricavato nel sottotetto di una struttura esterna al vecchio ospedale e Bono ha promesso una interrogazione urgente da sottoporre all’assessore alla Sanità, Antonio Saitta.
“Le condizioni in cui le guardie mediche sono costrette a lavorare sono pessime - commenta il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle -. L’ambulatorio ricavato nel sottotetto con altezza di un metro e quaranta secondo me non è a norma. Sarà mia cura ispezionare anche le altre sedi dove operano le guardie mediche in servizio presso l’Asl To 4: a Lauriano, Crescentino, San Mauro, Settimo e Leinì. Io di professione faccio la guardia medica, ma una situazione come quella di Chivasso non l’ho mai trovata. Nemmeno a Torino”.
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