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30 Ottobre 2018 - 21:27
La Lega di Chivasso prende atto della decisione di Don Tonino Pacetta, parroco della Madonna di Loreto, di affidare l’ex Convento dei Cappuccini (ora della Diocesi di Ivrea) ad una Comunità che si occupa di migranti. Il Parroco, pur spinto cristianamente all’accoglienza e al bene per il prossimo, afferma che sono troppi e che preferirebbe nuclei famigliari. Come dargli torto? Non vogliamo entrare nel merito delle tematiche religiose e nemmeno ipotizzare che le motivazioni possano essere economiche, nonostante il business milionario renda più facile essere accoglienti. Ma una domanda ci sorge immediata: quelle stanze e quegli spazi non avrebbero potuto essere utilizzati per aiutare e dare una sistemazione a quegli italiani che ne hanno bisogno?
Anche a Chivasso ci sono tanti bisognosi, perché sbattiamo loro la porta in faccia? Dimenticati da tutti, senza un tetto, vivono in Stazione, senza vestiti puliti, senza un piatto caldo o una tazza di latte tiepido. Saremmo razzisti, fascisti o xenofobi, per questa nostra scelta di priorità? O solo perché chiediamo che si aiutino prima i nostri e poi, se ne avanza, gli altri? Il buon padre di famiglia aiuta prima i propri figli o quelli del vicino? Per noi quindi il razzismo è purtroppo al contrario, ovvero verso gli italiani, che si vedono scavalcati da gente che arriva da lontano, che non parla la nostra lingua, di un’altra cultura e di un’altra religione. Gente che molto difficilmente potrà integrarsi, che per vivere sarà costretta, nel migliore dei casi, al lavoro nero. Nel peggiore al commercio della droga, alla prostituzione, ai furti, all’accattonaggio, magari ingrossando le fila della malavita. Che direbbero i chivassesi se un domani trovassero qualche pusher, ospitato ai Cappuccini, spacciare davanti alla scuola Mazzucchelli lì vicino? Oppure se qualche migrante musulmano avesse un’esaltazione mistica e mettesse in opera quanto scritto sul Corano, ovvero sgozzasse qualche infedele durante la Messa o facesse esplodere un rudimentale micidiale ordigno?
Dobbiamo essere consapevoli che lo sciagurato disegno delle grosse multinazionali e della finanza mondiale, mirante a creare docili popolazioni omogenee nei gusti e nei costumi, senza storia e identità, è ampiamente fallito anche in nazioni messe meglio della nostra. Nei casi fortunati in cui l’integrazione della prima generazione di immigrati ha avuto successo, si sono rivelate fallimentari le seconde e terze generazioni: quelle dei terroristi belgi o francesi. Non per nulla tutti gli Stati, europei e non, hanno chiuso le frontiere. Perché noi, con cinque milioni di poveri ed altrettanti sulla soglia di povertà, dobbiamo tenerle aperte? Gli italiani hanno espresso chiaramente il loro parere il 4 marzo scorso e in tutte le elezioni susseguenti, perché si vuole ignorare la loro sovrana volontà? Lo stesso Catechismo cattolico afferma che “Le nazioni più ricche sono tenute ad accogliere lo straniero nella misura del possibile...”. E il possibile è stato già ampiamente superato.
Il Direttivo Lega chivassese
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