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16 Ottobre 2018 - 17:48
Dal 1° gennaio 2019 la fatturazione elettronica tra imprese, salvo poche eccezioni, diventa obbligatoria per tutti i soggetti Iva. Ad esclusione delle imprese in regime forfettario o nel regime dei minimi, tutti gli altri soggetti Iva dovranno dotarsi di sistemi per l’emissione di fatture elettroniche; per quanto riguarda l’emissione di fatture elettroniche tutti, compresi i minimi e i forfettari, dovranno mettersi in condizioni di ricevere e conservare le fatture elettroniche. Quindi tutte le imprese, di qualsiasi dimensione siano, dovranno attrezzarsi per far fronte al nuovo sistema di fatturazione. Non bisogna pensare che la nuova fatturazione elettronica tra imprese sostituisca la fatturazione elettronica nei confronti della pubblica amministrazione: i due sistemi convivranno, ognuno con le proprie regole e particolarità; sopravvivrà anche la fatturazione su carta, sia in entrata che in uscita, ma solo in determinati casi: fatture emesse da soggetti forfettari o minimi e fatture da e verso l’estero. Ma cos’è la fattura elettronica? La fattura elettronica è un file in formato “.xml” che viene compilato da chi la emette, viene inviato in via telematica, passa attraverso un sistema controllato dall’Agenzia delle entrate che lo verifica (e lo memorizza) e viene ricevuto dal destinatario. In tutti questi passaggi, la fattura deve mantenere la forma originaria senza subire alterazioni. Il valore fiscale di questa fattura è nel suo essere in formato elettronico e in questo stato deve essere conservata attraverso particolari processi informatici, la sua rappresentazione su carta non ha nessun valore. Inoltre, il formato elettronico della fattura deve rispettare i tracciati stabiliti dall’Agenzia delle entrate. Per i soggetti titolari di partita Iva, quindi, si pone il problema di emettere fatture che siano rispettose dei formati previsti dalla legge, che siano correttamente incanalate telematicamente, che giungano a destinazione e che siano conservate a norma di legge; se anche solo una di queste fasi non è svolta correttamente, la fattura viene considerata omessa e sanzionabile con importi che vanno dal 90% al 180% dell’Iva esposta. CNA è in grado di coadiuvare l’impresa a fronte di qualsiasi esigenza legata al nuovo adempimento: dalla semplice ricezione e conservazione all’emissione, dalla compilazione alla trasmissione telematica, fino alla fornitura di programmi informatici che gestiscono tutto il ciclo di fatturazione partendo dal documento di trasporto o, a richiesta, addirittura dall’ordine. Insomma, per quanto l’adempimento sia nuovo, complicato e richieda un notevole bagaglio tecnologico, CNA è in grado di mettere gli associati in condizione di gestirlo. Con uno scopo informativo e divulgativo, sono state organizzate alcune serate informative nel mese di ottobre in fase di svolgimento nei principali comuni della Città metropolitana di Torino a partire dall’incontro del 1° ottobre che si è svolto presso la Sede direzionale CNA di via Millio 26. Di seguito, l’elenco degli incontri ancora disponibili a cui potranno partecipare le sole aziende associate CNA indipendentemente dalla propria area di appartenenza: Ivrea, venerdì 19 ottobre, ore 21, Ivrea Canoa Club, via Dora Baltea 1; Moncalieri, lunedì 22 ottobre, ore 21, Spazio 29, via Luigi Einaudi 29; Pinerolo, giovedì 25 ottobre, ore 21, Salone dei Cavalieri, viale Giolitti 7; Susa, lunedì 29 ottobre, ore 21, Hotel Napoleon, via Mazzini 44; Rivoli, martedì 30 ottobre, ore 21, Tulip Inn Hotel, corso Allamano 153. Info: Gianni Centeleghe, Responsabile Area fisco CNA Torino, gcenteleghe@cna-to.it
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