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CHIVASSO. La stazione di “Porta” si fa qui

CHIVASSO. La stazione di “Porta” si fa qui

Il convegno a Chivasso con Nencini per la Stazione di Porta sull'Alta Velocità Torino-Milano

Il vice ministro Riccardo Nencini ha convocato per domani a Roma, presso il Ministero delle Infrastrutture, un tavolo tecnico per discutere della stazione Porta Canavese-Monferrato. Parteciperanno l’Amministratore Delegato di RFI, Maurizio Gentile, gli Assessori Balocco e Pentenero della Regione Piemonte, il sindaco di Chivasso Claudio Castello come comune capofila, i sindaci Andrea Gavazza e Paolo Cugini di Cavagnolo e Gassino e Luigi Ricca in rappresentanza dell’area omogena dell’eporediese.

Il progetto prevede a Chivasso la realizzazione di una stazione di interscambio tra la linea dell’Alta Velocità e quella della Chivasso-Aosta. Un’idea promossa dalle associazioni culturali Identità Comune e Sempre Avanti e che ha già ottenuto l’approvazione di oltre cento sindaci da Ivrea a Casale Monferrato. Amministratori che si sono impegnati attraverso la firma di un documento congiunto. Gli amministratori del Chivassese, però, non sono gli unici a scalpitare.

“Facciamo istanza comune, lavoriamo a un progetto unitario per portare l’alta velocità a Carisio”: è l’obiettivo che si sono dati i sindaci di tutti e 78 i comuni della provincia di Vercelli. Il primo ad attivarsi è stato il neo deputato, e sindaco di Valdengo, Roberto Pella. Cui s’è aggiunto anche il sindaco di Vercelli Maura Forte che annuncia di voler mettersi in azione in prima persona “con sindaci, consiglieri regionali, parlamentari del territorio per capire se c’è adesione a questa ipotesi progettuale”.

Al coro s’è unito anche Gilberto Pichetto, coordinatore regionale di Forza Italia e neo senatore: “Sono assolutamente d’accordo con la necessità di garantire al Piemonte un punto d’accesso intermedio tra Torino e Milano all’Alta Velocità e quindi va a merito del sindaco di Carisio averla coltivata. E’ evidente che offrirebbe una occasione importante per sviluppare il trasporto di persone e di merci in modo rapido e omogeneo su gran parte del territorio piemontese ad oggi penalizzato dalle attuali fermate in centro città Milano - Torino. La scelta non può che essere a metà strada tra Torino e Milano e in particolare a parere mio tra il raccordo di Santhià – dove la bretella Vercelli/Ivrea attraversa l’autostrada A4 – e l’incrocio di Vicolungo – tra la Voltri/Sempione e l’A4”.

Una mobilitazione politica che rischia di compromettere l’azione dei chivassesi...

Le nostre associazioni indicate come promotrici della proposta di una stazione di interscambio sull’Alta Velocità a Chivasso non si sono mai poste in una logica di “guerrafra i territori - inforcano Carlo Fontana di Identità Comune e Beppe Vijno di Sempre Avanti -. Noi abbiamo invece sempre puntato a proporre soluzioni che superino i campanilismi per offrire vantaggi a tutte le zone coinvolte: infatti se avete la pazienza di leggere lo studio che alleghiamo in calce, scoprirete che la nostra proposta non nasce da una posizione campanilistica ma da un’analisi razionale sulle problematiche della tratta AV Torino-Milano e dell’accesso alla linea per i territori intermedi oggi esclusi. Nell’analisi si confutano con dati oggetti e confronti con realtà nazionali ed internazionali. alcuni luoghi comuni sull’Alta Velocità per arrivare ad una visione razionale della situazione della linea AV Torino-Milano e della necessità di integrarla con la rete ferroviaria esistente, rendendola funzionale ai territori che attraversa senza affatto snaturarla, ma anzi sviluppandone le potenzialità. In tale quadro emerge la strategia di garantire l’accesso alla linea AV  a tutte le zone intermedie fra Torino e Milano con due stazioni in parallelo: la stazione Porta Canavese-Monferrato e quella di Novara, che sono i due nodi in grado di coprire sia l’area Canavesana-Monferrina (e la Valle d’Aosta) sia quella del Piemonte orientale. Già da questo è evidente che non intendiamo proporre la stazione AV di Chivasso “contro” gli altri territori”.

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