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CHIVASSO. Non son diventata vice sindaco perché sono la compagna di...

CHIVASSO. Non son diventata vice sindaco perché sono la compagna di...

Mi sono sempre occupata degli altri, dal teatro alle varie associazioni di volontariato di cui ho fatto parte. Ma questa esperienza qui, bè... è completamente diversa. Mi sta cambiando la vita, totalmente”.

C’è chi a 70 anni pensa di dedicarsi ai nipotini. O ai pranzi da preparare la domenica per tutta la famiglia. O, semplicemente, a partire.

E c’è chi, al crepuscolo della vita, si ritrova investito di una responsabilità che metterebbe in difficoltà anche il più entusiasta dei trentenni.

Tiziana Siragusa, giornalista in pensione, moglie, madre e nonna di sei nipotini, dall’estate scorsa è il nuovo vicesindaco del Comune di Chivasso.

Eletta nella lista “Chivasso Solidale”, ha ricevuto dal primo cittadino Claudio Castello le deleghe a Istruzione, Cultura, Sport e Tempo Libero.

E’ alla sua prima esperienza amministrativa, anche se in passato ha militato in Rifondazione Comunista e, per due anni, ha avuto in tasca la tessera del Pd. “Ma oggi non sono tesserata per alcun partito”, ci tiene a precisare.

Allora Tiziana, un bilancio di questi primi quattro mesi a Palazzo Santa Chiara.

Soddisfatta dai. Dopo un periodo di rodaggio, stiamo iniziando a prenderci la mano. E a mettere in pista i nostri primi progetti.

Quanto tempo stai dedicando al tuo impegno di assessore?

Dalle otto alle dieci ore al giorno, tutti i giorni. Davvero, sembrerà una frase fatta, ma c’è molto da fare. E ci sono tante persone che ti vogliono incontrare... Chivasso è una città culturalmente vivace, bisogna starle dietro.

Pentita?

Macché (sorride). Sto affrontando questo nuovo ruolo con molta modestia ed umiltà.

Diciamocela tutta. Siragusa vicesindaco è stata una sorpresa.

Forse. Per voi, ma non per me. Spettava un assessorato in quota a Chivasso Solidale. Per di più, mancava una donna nell’esecutivo. Per cui...

S’è detto e s’è scritto che sei lì solo perché sei la moglie di Giovanni Mastroleo, ultimo segretario di Rifondazione Comunista.

Ecco, questa è una cosa che mi ha fatto male. Mastro è Mastro e a Chivasso lo conoscono tutti. Ma io sono io: sono una persona con le mie idee e le mie capacità. Che ha voglia di fare e di mettersi al servizio della mia città. Non sta a me difendere la scelta fatta da Castello, ma gli sono stati presentati dei curricula e lui ha deciso. Sono stata in ballottaggio con Maria Teresa Blatto, ad esempio, ma lei ha una formazione più orientata sul sociale mentre io più in ambito culturale.

A proposito. Hai lasciato l’associazione “Carla Boero” di recente.

Sì, dopo tredici anni alla presidenza era arrivato il momento di dire basta. E l’occasione di questo nuovo incarico è stata la palla al balzo.

Ti sei dimessa anche dal cantiere sociale Mario Contu?

Sì, certo. Ho presentato le dimissioni dal direttivo.

Ti senti l’anima più a sinistra della Giunta?

No. Sono un’amministratrice, non un politico. Porto avanti le mie idee e metto al servizio la mia esperienza di vita. Tutto qui. Con gli altri colleghi di Giunta ci possono anche essere delle visioni differenti, ma l’importante è trovare sempre un punto d’accordo e lavorare per il bene di Chivasso. Questa è oggi la nostra volontà ed è l’unica cosa importante.

Tagliare gli alberi è di sinistra?

Non è nè di destra, nè di sinistra. Se è necessario perché sono malati e rappresentano un pericolo per la popolazione, allora vanno abbattuti. Viceversa, si devono tutelare.

I tigli dell’ospedale devono essere abbattuti?

Lo vedremo. Ci sono due perizie, la terza che verrà commissionata ci dirà cos’è giusto fare.

Non pensi che Castello non abbia fatto una gran figura a sospendere l’abbattimento dei tigli quando c’erano già gli operai nel cantiere?

No. Anzi. Ha dimostrato grande buon senso nell’accettare il dialogo con i cittadini e gli ambientalisti. Non è da tutti. Ha solo preso del tempo per approfondire meglio la questione. Mi sembra una scelta intelligente.

La volontà di voler condividere “tout court” ogni decisione con i cittadini non può a lungo andare diventare un problema?

Oggi non lo è. Un domani chissà. Nel frattempo avremo imparato a prendere le giuste misure.

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