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CHIVASSO. La città piange il suo panettiere

CHIVASSO. La città piange il suo panettiere

Ho saputo della tua morte stamane appena alzato, è da tanti anni che ti conoscevo. Ho avuto l’onore di giocare insieme a te e i tuoi fratelli per un po’ di anni e poi l’esperienza da nostro presidente della squadra. Tante risate, tante battute e tanti ricordi, sei stato e sarai sempre un grande uomo, grande lavoratore, affettuoso e sincero con la tua grande famiglia e con tutti quelli come me che ti conoscevano. Mi mancheranno tanto le tue rossette alla calabrese che solo tu sapevi fare in panetteria… da lassù pregherai per tutti quelli che ti hanno voluto bene...”.

Il messaggio che Sergio Minardi ha lasciato su facebook l’altra mattina è uno dei più toccanti delle centinaia che sono arrivati alla famiglia Lopez.

Giuseppe Lopez, 57 anni, storico panettiere del centro città, ha perso la sua battaglia con il cancro.  E’ mancato sabato mattina circondato dall’affetto dei suoi cari, nella sua abitazione. Oggi, martedì 21 novembre, alle 10, i funerali in programma in Duomo.

Era una persona eccezionale, sempre disponibile con tutti - lo ricorda il parrucchiere Mimmo Lo Schirico, presidente del Borgo Blatta e vicino, di bottega, di Lopez -. Ci ha sempre aiutati: Giuseppe era volontario della mia associazione e ad ogni iniziativa che facevamo ci regalava pane, dolci, grissini. Gli volevano tutti un bene dell’anima. Era un mio grande amico, facevamo anche tanti viaggi insieme. Sono andato a trovarlo venerdì sera, per fargli la barba a casa... Era contento di vedermi”.

Giuseppe Lopez lascia la moglie Franca, i figli Manuel con Sara e Cristian con Lisa, i nipotini Francesca, Davide e Giuseppe, la mamma Chiara e i tanti fratelli Salvatore, Filomena, Antonietta, Franco, Mimmo e Maurizio con le rispettive famiglie. Lopez era conosciutissimo in città. Prima di tutto per la sua attività.

In via Torino ‘71, nel lontano 1986, aveva aperto per la prima volta quella che sarebbe stata la sua panetteria per una vita intera.

Qui, in pieno centro storico, si faceva il pane, ma non solo.

Focacce, pizze e grissini di tutti i gusti per rimanere sul salato. Brioche alla crema, alla marmellata, al cioccolato, panettoni, torte caserecce, pasticcini e biscotti, per chi preferisce il dolce. Poi, i dolci tipici del periodo di festa.

Per preparare tutto cominciamo all’1 di notte ma non abbiamo un orario in cui finiamo. Solitamente si smette di lavorare quando è tutto cotto”, ci aveva raccontato Giuseppe, in una chiacchierata di qualche anno fa. “La mia specialità? La marisa!”, ci aveva detto, orgoglioso:“Un giorno una signora di nome Marisa venne da noi. Chiedeva se potevamo farle un pane diverso dal solito, lungo, piatto, morbido e croccante, con l’olio. Lo abbiamo inventato  noi e le abbiamo dato il suo nome”.

Ma la specialità di Lopez era anche un’altra. Il pallone. Ci sapeva fare, eccome, anche con i piedi.

Aveva la passione per il calcio.  Era dirigente e calciatore, fino a quando la salute gliel’ha permesso, di una squadra di calcio a 5 che prendeva il nome dalla sua attività: la “Panetteria Lopez”.

Giocava a Torrazza. Ma le gesta, del panettiere-calciatore, arrivavano fino a Chivasso...

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