AGGIORNAMENTI
Cerca
13 Luglio 2017 - 14:15
Adriano Pasteris
Per un candidato Sindaco la campagna elettorale è un’impresa piacevolmente estenuante. Centinaia di manifesti, da cui i nostri volti sorridono rassicuranti, ci scaricano dosi massicce di adrenalina e ci spingono all’affascinante evangelizzazione delle promesse contenute nel programma elettorale, il testo sacro. Dall’ombra di gazebo che nulla hanno da invidiare alle tende da campo di generali, fermiamo cittadini frettolosi per rubare loro qualche attimo di attenzione e poi congedarli con vigorose strette di mano. Pronunciamo proclami appassionati a platee spesso distratte, partecipiamo a confronti pubblici con lo spirito di antichi gladiatori. Finché, quasi con sollievo, la parola passa alle urne. Allora uno vince e tutti gli altri perdono ma, poichè quasi a nessuno piace perdere, spesso ci impegniamo in mirabolanti acrobazie verbali per spiegare che in fondo la nostra non è proprio una sconfitta e, a volte, riusciamo anche a convincercene. E tutto ciò per amore, solo per amore. Amore per la nostra Città, per la nostra comunità, alla quale vorremmo regalare una vita migliore. La sconfitta si metabolizza in fretta, come una lite tra amanti. Quello che invece lascia il segno è l’indifferenza. Scoprire che un chivassese su due non ha ritenuto di dover fare una scelta, fa male. Sconforta. Come quelle storie d’amore soffocate dalla piatta quotidianità e dall’inesorabile disinteresse. Rifletto spesso su questo argomento e, tormentato dal senso di colpa, mi chiedo che cosa stiamo sbagliando. Ce lo chiederemo spesso anche in Consiglio, lo abbiamo già fatto. Faremo sincere dichiarazioni di buoni propositi, ci rimbalzeremo accuse e colpe ma, verosimilmente, di nuovo, non troveremo soluzioni. Come quegli innamorati che per ricucire un logoro rapporto si sforzano di essere interessanti, senza mai coinvolgere il partner nelle proprie scelte. Si, ripartiamo da loro: da chi è stanco, stufo, sfiduciato. Andiamo a cercarli al di là della prima cerchia di elettori. Ascoltiamoli non per il tempo di un tè e nemmeno con lo spirito di chi vuole conquistare un voto. Parliamo loro con l’ardore di chi vuole riaccendere la passione per ciò che noi amministratori rappresentiamo. Allora forse tornerà a scoccare l’amore. Forse.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.