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04 Luglio 2017 - 12:40
Claudio Castello, stappa lo spumante
Le realtà ambientiste di Chivasso sempre più forti, coese e rappresentative della cittadinanza lanciano un appello a tutti coloro che in campagna elettorale hanno scoperto e dimostrato la loro anima “Green” o si sono ravveduti in extremis (dichiarazioni di Castello in sede di confronto dei candidati al ballottaggio la sera del 22 giugno a Palazzo Santa Chiara in assoluta controtendenza rispetto al praticato in passato) a collaborare attivamente mettendo a disposizione della collettività il loro tempo, le loro conoscenze e la
loro determinazione per la salvaguardia del territorio e della salute pubblica senza partitismi e strumentalizzazioni.
Parlando di ambiente occorre essere liberi di spirito esprimendo ideali radicati e senso di appartenenza molto forte al territorio in cui si vive.
Chi amministrerà Chivasso (con vittoria minoritaria nel quadro di un astensionismo senza precedenti ed esacerbato, che pone non pochi limiti di rappresentatività a chi amministra) dovrà garantire, per spirito di responsabilità ed onestà intellettuale sino ad oggi evidentemente dimenticati, una svolta importante nei
metodi di gestione dei rapporti verso coloro che minano ed usano il nostro territorio per fare business.
Da trent’anni infatti non si è avuto alcun ritorno positivo per i cittadini, nemmeno occupazionale, e la questione sanitaria è da approfondire.
Nessuno ha chiesto mai conto sino ad oggi ai gestori della discarica, di impianti e centrali che sforano quotidianamente le immissioni in atmosfera e oltre, ex area agip, eternit della Lancia e vasche melme, discariche abusive ecc. della malagestio riscontrata nel tempo.
Chiediamo che questi siti siano costantemente monitorati e si pretenda, come si è verificato nel tempo, che se vi sono sforamenti nelle emissioni in atmosfera, di sversamento ed inquinamento del terreno e delle falda si prendano immediatamente provvedimenti urgenti (interessando anche enti superiori: magistratura in primis) per chiederne la chiusura ed il ripristino ambientale necessario, dovuto e previsto nelle rispettive autorizzazioni.
Oggi occorre guardarsi allo specchio e fare umile autocritica sul passato dando una svolta decisionale forte al modo con cui il territorio di Chivasso è stato (non) amministrato.
La nuova amministrazione non potrà fare finta che tutto vada bene e non potrà continuare a dimenticarsi del dialogo e del rispetto verso le idee e le nostre posizioni e suggerimenti continui e persistenti forniti da anni che ad oggi si sono dimostrati corretti e lungimiranti (chiusura definitiva della discarica ed escussione delle fideiussioni, quelle che ci sono, tanto per cominciare).
Il territorio è dei chivassesi e questi devono pretendere dalle istituzioni il rispetto incondizionato verso l'ambiente che è di tutti.
Lanciamo nuovamente l’appello per la chiusura definitiva della discarica senza altri tentennamenti, compromessi e favori, senza raggiri e menzogne propinate ormai da troppo tempo ai chivassesi che sanno e sapranno scegliere il giusto futuro delle nostre vite.
Chiediamo una indagine epidemiologica seria e la costituzione di un tavolo sanitario che studi la situazione e dia risposte concrete e certe sulla salute pubblica (primo incontro in sala consiliare di Chivasso il 6 luglio
ore 21,00).
In rappresentanza delle realtà del territorio del chivassese e di Montanaro, associazione Terrasana di Chivasso, RestiamoSani di Montanaro.
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