La storia è talmente assurda che non possiamo non metterci a ridere. Gli ascensori della stazione non sono a norma. Avete capito bene, cari chivassesi. Quelli che dovevano essere pronti un anno fa per “Italian Train Experience”, iniziativa di riqualificazione di Rete Ferroviaria Italiana. Quelli che avrebbero dovuto essere inaugurati lo scorso giugno insieme al nuovo collegamento tra via Roma e via Caluso. Quelli che avrebbero dovuto contribuire alla soppressione delle barriere architettoniche sono ancora lì. Chiusi. Sbarrati. Incompiuti. Senza una porta d’entrata. Senza la pulsantiera per salire o per scendere. Sono inutilizzabili. Tutti e quattro. Quello dell’androne principale così come l’ascensore del secondo binario. Quello che si trova tra i binari quattro e cinque e pure quello sul sesto. Monumenti all’incapacità. I quattro ascensori che dal sottopasso portano ai binari sono stati progettati e, quindi, costruiti male. Quello che dovrebbe essere l’ingresso si trova sul lato corsa dei treni e non su quello di fermata. Per intenderci, per salirci sopra, i passeggeri dovrebbero mettersi in coda sul lato del binaro libero, quello su cui, in qualsiasi momento, potrebbero transitare all’improvviso dei treni. Un attentato alla sicurezza dei passeggeri, che rischierebbero di essere travolti dai convogli a folle velocità mentre aspettano di salire sull’ascensore. Rfi, a conoscenza del problema, fa sapere che entreranno in funzione entro la fine dell’anno. Ma la verità è che non si sa realmente quando accadrà. I lavori sono, a tutti gli effetti, fermi da un po’. Nessun operaio sta lavorando per rimetterli a norma. Testimonianza ne sono le bottiglie di plastica vuote che già si stanno accumulando nella tromba dell’ascensore del binaro due. Ma non solo. Sempre a giugno, il professor Carlo Fontana di Identità Comune, tra gli ideatori del progetto della Stazione di Porta a Chivasso, aveva denunciato l’rregolarità dei nuovi impianti. “Come si può vedere - diceva - l’ascensore è realizzato per il piano attuale del marciapiede che è troppo basso per salire sul treno senza dislivello: se si decide di rialzare il marciapiede ci saranno problemi con l’ascensore. Senza un assessore ai lavori pubblici a tempo pieno i lavori non possono essere seguiti come si deve...”. E dire che, per l’intero progetto, sono stati spesi circa 1 milione e 700 mila euro...
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