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CHIVASSO. La Valle fa le valigie. Arriva Mario Traina.

Alla fine, e dopo tante polemiche, in particolar modo sollevate da questo giornale, il direttore sanitario dell’Asl To 4 Giovanni La Valle se ne va, con decorrenza 1° settembre. Fa le valigie, nel senso che lascerà l’incarico per andare a ricoprire, come sarebbe dovuto essere naturale fin dal primo momento, quello di direttore dell’ospedale di Chivasso. Al suo posto arriva Mario Traina, 61 anni, laureato in Medicina e Chirurgia “con una specializzazione in Sicurezza sociale e Organizzazione sanitaria, un master in Tecniche epidemiologiche e gestionali per l’Organizzazione sanitaria e un particolare approfondimento nell’ambito della Clinical Governance...”. Almeno questo si legge nel curriculum inviatoci dalla direzione dell’Asl. Traina ha iniziato la carriera professionale nel 1984 presso l’USSL 30 di Chieri e ha maturato un’esperienza ventennale di direzione nell’ambito della sanità pubblica. Coordinatore del Distretto sanitario di Santena (ex ASL 8 di Chieri) dal 1992 al 1996, è stato Direttore del Distretto sanitario di Chieri  e di Carmagnola, dal 2008 al 2012  Direttore Sanitario dell’ASL di Vercelli e, dal 1° giugno 2015 Direttore Sanitario dell’ASL TO1.

Lo scandalo

Lo scandalo era scoppiato nel luglio scorso quando si  apprese che  Giovanni La Valle, 46 anni, dopo aver organizzato e vinto un concorso per la direzione sanitaria dell’ospedale di Chivasso, si era subito messo in aspettativa per continuare ad occuparsi della direzione sanitaria dell’azienda, al fianco del direttore generale Lorenzo Ardissone. Quando l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta lo viene a sapere casca giù dalla sedia. Immediata la scomunica: “Sono convinto che quanto prima e con urgenza il dottor La Valle si dimetterà dall’incarico di direttore sanitario dell’Asl TO4 andando a ricoprire l’incarico di direttore di presidio a Chivasso, ruolo per il quale ha intrapreso e vinto la recente selezione..... E’ bene che la nostra sanità mantenga sempre elevato il livello di trasparenza e che non si ripetano scelte non opportune.”. Parole dure come macigni, come un pugno nello stomaco, come un calcio negli stinchi. Per La Valle, ma anche per il direttore generale Lorenzo Ardissone che fino a due minuti prima si era lanciato in fantasmagorici voli pindarici per difendere il pupillo. Il problema più che nella forma, stava nella sostanza. Per essere direttore sanitario di presidio (all’ospedale di Ciriè, di Ivrea o di Chivasso) si deve partecipare e vincere un concorso da “primario”. Per stare alla destra, o alla sinistra, del direttore generale di un’Asl, invece, basta avere la fiducia del direttore generale... Nessun problema per Giovanni La Valle che per anni è stato simpatico alla persone giuste. Chiamato nel maggio del 2012 dall’allora direttore generale Flavio Boraso era poi stato confermato dal successore Lorenzo Ardissone, senza soluzione di continuità. Fino a quel momento lavorava all’Asl To 3, dove negli ultimi mesi si era messo a svolgere, pur non avendo vinto alcun concorso, l’incarico di  direttore dell’ospedale di Pinerolo, in sostituzione di un direttore in aspettativa. In gergo si dice “facente funzione”. Morale del curriculum: da viceprimario all’Asl To 3 a primario nell’Asl To4, passando da un incarico “fiduciario”.

I tanti dubbi

I dubbi sono cominciati a venire giù come se piovesse. Era proprio il caso che un direttore sanitario aziendale partecipasse ad un concorso da lui stesso elaborato e, per di più, nell’Asl in cui sta lavorando? E ancora… Che fretta c’era di organizzare un bando di concorso per una posizione “tecnica” e “organizzativa” con tutti i primari, i medici e gli infermieri (soprattutto infermieri) di cui ci sarebbe il bisogno, e citiamo, non a caso, i reparti di oncologia, di chirurgia, di gastroenterologia, di medicina generale eccetera, eccetera, eccetera… Una fretta inspiegabile anche considerando che quel posto non era scoperto, ma occupato, da un “facente funzione”, il dottor Alessandro Girardi, da ben 7 anni. Non era vuoto ma lo sarebbe stato se Giovanni La Valle si fosse messo in aspettativa, con ciò giustificando un incarico provvisorio a qualcun altro Al concorso peraltro avevano presentato domanda in 12 ma solo in tre  avevano superato la prima fase. Poi La Valle aveva ottenuto 99 punti su 100,  Alessandro Girardi, 80 punti, e Ornella Vota, 71 punti. A giudicarli una commissione composta da Carlo Picco, direttore sanitario dell’Areu, Pierino Panarisi (Asl/To5), Giovanni Pieroni (Asl Bologna), Giovanni Guarrera (da Trento) e Stefania Corda (Asl/To4) i  

Oggi

Giovanni La Valle, come peronato dal direttore generale dell’Asl To4 Lorenzo Ardissone, resterà al suo posto sino alla fine di agosto per terminare il lavoro previsto dal nuovo piano aziendale. Ci si chiede, non tanto da un punto di vista tecnico, quanto piuttosto etico, come si può pensare che sia opportuno continuare a dipendere da un direttore sanitario che, almeno sino all’altro ieri, pensava fosse normale organizzare un concorso e poi vincerlo. Non sarebbe stato più corretto affidare al nuovo direttore sanitario aziendale le decisioni sui nuovi incarichi, come pure la gestione di tutti i bandi?
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