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CHIVASSO. Brutto, rotto e sporco

Ormai, anche a Chivasso, tecnici e politici ci hanno abituato al "brutto" , al "rotto" e allo "sporco" in centro e in periferia (frazioni comprese).  Riguardo al "brutto" basta guardare tutte le oscenità che il Comune ha accettato con estrema facilità.  Mentre il "rotto" e "consumato" è un argomento ormai cronico che i tecnici non sono in grado di gestire, e i politici fanno finta di non vedere. 

 E infine lo "sporco", nonostante la corposa somma che il Comune paga alla Seta per avere una città più pulita, e meno invasa dai rifiuti in bella vista.  Risultato?  Una città visibilmente trascurata, nonostante le promesse della campagna elettorale! E come ciliegina sulla torta, possiamo aggiungere le tante attività commerciali strangolate dall'usura e dalla tassa rifiuti.  

Uno scenario poco confortante che dovrebbe far arrossire tutti quelli che volevano amministrare la città in modo diverso , ma poi si sono persi in argomenti poco importanti per i chivassesi.  Un esempio?  

La casa confiscata, e poi sistemata con i soldi della Prefettura, cioè soldi dei cittadini, per ospitare dei migranti stranieri, senza tenere conto che a Chivasso ci sono persone che tirano la cinghia, ma non chiedono nulla, forse per orgoglio personale, al Comune, neppure i pasti che ogni giorno vengono offerti dalla solita Associazione che quando governava il centro-destra era passata in secondo piano, e quasi dimenticata dai politici. Povera Chivasso, come ti hanno ridotta!!

Marino Bertolino

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