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CHIVASSO. Dopo due anni di stop, la centrale Edipower riapre

CHIVASSO. Dopo due anni di stop, la centrale Edipower riapre

Sindaco e vertici Edipower alla ripresa dell'attività

“Gli interventi strutturali alla centrale dimostrano come sia possibile ottenere un’attenzione all’ambiente che non si disgiunga dal businnes”. Così il sindaco di Chivasso nel suo commento di chiusura della conferenza stampa che si è tenuta giovedì scorso presso la centrale termoelettrica Edipower di Chivasso, dove sono stati illustrati i lavori di “upgrade” dell’impianto, dopo i due anni di fermo dovuti principalmente alla crisi. L’ex centrale Enel, oggi Edipower, ha riacceso i motori il 1° ottobre scorso e, dopo una decina di giorni di test tecnici, ha ripreso la normale attività produttiva. La sostituzione dei due combustori e del sistema di controllo della turbina a gas, oltre all’installazione di nuovi pacchetti software, hanno consentito alla centrale elettrica chivassese di ritornare competitiva sul mercato, riducendo in modo molto significativo le emissioni inquinanti, come è stato spiegato dai rappresentanti dell’azienda Edipower, ormai passata quasi totalmente nelle mani del Gruppo A2A. A fare gli onori di casa il responsabile Busines Unit Massimiliano Masi, il responsabile della produzione termoelettrica Massimo Tiberga e il nuovo direttore della centrale di Chivasso, Giovanni Marinozzi. L’impianto è oggi capace di produrre 800 megawatt l’ora grazie ai due turbo a gas da 250 Mwatt ciascuno e alla turbina con recupero a vapore da 300 Mwatt, costruite da General Elettrics. Gli interventi sugli impianti, oltre a ricollocare competitivamente la centrale sul mercato libero grazie alla possibilità di ridurre enormemente i tempi di riaccensione e conseguente riduzione (meno 20%) dei consumi di gas, nello stesso tempo hanno consentito grossi vantaggi ambientali. Si sono infatti enormemente ridotte le emissioni ai camini delle torri: l’ossido di azoto (che era fondamentale causa delle nuvole rosse del passato) sono passate da una media di 212,84 Kg nel 2012-13 agli attuali 59,69 Kg. Da sottolineare che nel cono di ricaduta dell’ossido di azoto al terreno (circa 2,5 km quadrati) i dati ufficiali forniti dalle centraline di rilevamento non hanno riscontrato significativi cambiamenti nel corso del periodo di due anni di sospensione della produzione della centrale. La centrale Edipower di Chivasso dispone anche di un impianto fotovoltaico installato su un terreno adiacente su una superficie di 10 mila metri quadrati che ha una potenza di 872,75 Kwatt. All’interno della sala controllo è dislocato anche un computer che ha il compito di monitorare, 24 ore su 24, le emissioni di ossidi di azoto e di carbonio, la portata la temperatura e l’umidità dei fumi, memorizzando i dati per cinque anni in modo che possano essere a disposizione dell’organo di controllo. Edipower dispone di 14 centrali dislocate lungo tutto lo Stivale, il 70% della capacità installata è rappesentata da impianti a ciclo combinato a gas e da impianti idroelettrici. La centrale di Chivasso conta una quarantina di lavoratori diretti ed altrettanti lavoratori provenienti da ditte esterne che si occupano in prevalenza della manutenzione ordinaria dell’impianto. Con 10,4 GigaWatt il Gruppo A2A si colloca al terzo posto nella classifica della capacità elettrica in Italia (dati 2013), dietro a Enel e a Gse. “In realtà, l’impianto di Chivasso produceva 7 mila ore annue, oggi si è scesi a circa mille, riaccendendo l’impianto più volte al giorno, a seconda delle richieste che giungono dal mercato. Alle 22 gli impianti vengono spenti, in quanto non è possibile immagazzinare l’energia prodotta”. A2A Spa è la multi-utility leader in Italia, con un fatturato annuo di circa 5 miliardi, formata per il 50% dalle municipalizzate di Milano e Brescia e per il restante pacchetto dal libero mercato e dalle municipalizzate di Varese e Bergamo. “Sono stati anni di utile collaborazione – ha dichiarato il sindaco Libero Ciuffreda – in cui si è consolidato il senso di appartenenza di questo gruppo industriale al territorio, anche mostrando sensibilità nei confronti del mondo scolastico chivassese, istituendo borse di studio dedicate”.
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