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CHIVASSO "Mi hai bruciato i vestiti, mi devi risarcire!", assolto dopo un mese di carcere

CHIVASSO  "Mi hai bruciato i vestiti, mi devi risarcire!", assolto dopo un mese di carcere

Aveva aggredito un anziano vicino di casa pretendendo da questo la consegna di 150 euroa titolo di risarcimento per avergli bruciato gli indumenti stesi con una cicca di sigaretta.

Fabrizio Cuiuli38enne di Chivasso, era stato arrestato il 4 novembre scorso in seguito alla denuncia sporta presso la stazione dei Carabinieri da Roberto Bergamin, 50 anni, con una invalidità al 90 per cento. Cuiuli s'è fatto un mese di carcere e l'altro martedì è stato processato per direttissimapresso il Tribunale di Ivreacon l'accusa di estorsione aggravata dalle minacce.

"Non doversi procedere" ha sentenziato il collegio presieduto dal giudice Carlomaria Garbellotto derubricando il reato ad "esercizio arbitrario delle proprie ragioni".

Cuiuli s'era davvero infuriato per quel piccolo inconveniente domestico. In quei giorni era ospite di un amico nel condominio di via Togliatti 24, nel quartiere Borgo Sud Est. L'anziano, che abita nell'appartamento soprastante, s'era messo a fumare sul balcone ed un po' di cenere era caduta sugli indumenti stesiche si erano bruciatiLui si era infuriato ed era salito su"Mi devi risarcire!" s'era messo ad inveire bussando energicamente alla porta"li ho pagati 150 euroadesso ridammi i soldi"Anche nei due giorni successividi fronte all'indifferenza di Bergaminaveva continuato a recarsi all'ingresso dell'alloggioAlla fine il vicino, spaventatoera andato dai carabinieri riferendo di aver consegnato il 3 novembre 100 euro e poi altri 50 il giorno dopo.

Cuiuliper quell'accesso d'irarischiava fino a quattro anni di carcereLa difesaaffidata all'Avvocato Marco Morelli del Foro di Ivreaha scelto il rito abbreviato ed ha mostrato in aula i due capi contraddistinti dai due fori lasciati provocati dalla sigarettaLo stesso Bergamin aveva ammesso di aver fumato e i Carabinieri hanno constatato la presenza dei fili per stendere. Morelli ha sostenuto che al massimo si poteva trattare di "esercizio arbitrario delle proprie ragioni", procedibile solo su querela di parte. Mancando questo requisiti Cuiuli è stato scagionato.

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