Nell'Agosto scorso ho maturato la convinzione che ormai non vi fossero più le condizioni per restare in Sel, per fattori nazionali e locali che sarebbe troppo lungo e fuori tema stare a descrivere ma che si possono riassumere nella totale mancanza di una linea politica chiara e univoca e nei troppi personalismi che riducevano quel partito in cordate. Ho quindi scelto di chiedere l'adesione al Partito Democratico, dato che ad oggi è l'unico partito politico che ancora così può chiamarsi e che rappresenta il partito più votato dai lavoratori e dagli studenti, coloro verso i quali ho sempre guardato nella mia azione politica. Il mio tesseramento al Pd è ancora bloccato da "burocrazie statutarie", chiamiamole così, ci sarebbe infatti nello statuto, ma molti ritengono che questa norma invece non ci sia, lo verificheremo nei prossimi giorni, il divieto per chi come me è stato candidato alle ultime regionali per un altro partito, Sel, di iscriversi ora e si dovrebbe aspettare Gennaio. Dico che lo verificheremo in questi giorni perchè le interpretazioni sono controverse e penso che serva dare una linea univoca di interpretazione su questo, in modo che non vi siano " figli e figliastri", dove i figli sono gli ex parlamentari e i figliastri i semplici militanti di base, come il sottoscritto. Nel Pd intendo agire per riunificare la sinistra e il fronte dei lavoratori, come ho sempre fatto nella mia azione politica nei vari miei luoghi di militanza e nell'associazione di cui sono vicepresidente nazionale: Sinistra 21. Per questo, ho aderito all'associazione di Giuseppe Civati, promossa a Livorno alla presenza di Gianni Cuperlo e Nichi Vendola, èPossibile: poichè la ritengo il luogo più adatto ad un rinnovamento e rivalorizzazione del patrimonio culturale della sinistra italiana, delle buone pratiche del movimento operaio, un luogo della legalità e della buona politica. Penso, come l'onorevole Corradino Mineo, anche lui tra i fondatori di èPossibile, che la sinistra PD in tutte le sue varie anime, debba trovare una piattaforma unificante che le permetta di fare vivere il pluralismo dentro al partitodemocratico e di porre chiara e lampante, con un unica voce, l'alternativa alla concezione di partito di Matteo Renzi. IN TUTTE LE SUE VARIE ANIME, da "èPossibile", può partire la spinta per costruire, fuori e dentro il PD, una sinistra che torni a guardare al lavoro, alla politica fatta dal e per il territorio nonchè alla formazione dei giovani verso la militanza politica e verso la passione per le istituzioni democratiche. Spero, nel mio piccolo, di dare il mio modesto contributo per questa impresa.
Antonino Martino
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