AGGIORNAMENTI
Cerca
18 Ottobre 2014 - 11:01
Pietre preziose tra rubini, smeraldi e zaffiri, per un valore complessivo di 129 milioni di euro. E' un vero e proprio tesoro quello sequestrato dalla guardia di finanza di Torino a una organizzazione criminale.
Contrabbando, riciclaggio, ricettazione e trasferimento fraudolento di valori all'estero le accuse nei confronti di sei persone, già note per altre truffe nel settore, che avrebbero coordinato e curato le operazioni in Italia e all'estero.
A far scattare 'Black Stone', come è stata battezzata l'operazione, la scoperta di ingenti esportazioni in Svizzera di pietre preziose. Ad effettuarle due italiani di 55 e 67 anni, a cui sono stati sequestrati in territorio elvetico diamanti, rubini e zaffiri per 61 milioni di euro.
Le gemme provenivano direttamente dai luoghi di estrazione, con la complicità di alcuni soggetti asiatici. A catalogarle, in Italia ci pensavano un faccendiere e un gemmologo compiacenti: poi, con l'ausilio di presunti broker e consulenti aziendali, venivano esportate e depositate presso istituti bancari esteri come garanzie per ottenere linee di credito. I soldi venivano poi reimpiegati in attività finanziarie in paradisi fiscali.
Nei giorni scorsi la procura di Ivrea (Torino), che ha coordinato l'inchiesta, ha fatto scattare una serie di perquisizioni presso le abitazioni e gli studi degli indagati - in tutto sei persone - e sono saltate fuori pietre per altri 68 milioni di euro. L'ingente patrimonio stava per essere smistato, sempre con la stessa tecnica, tra Malta e la Svizzera.
Nel blitz che ha impegnato in tutto quaranta finanzieri sono stati scoperti - e sequestrati - anche smartphone, tablet e computer utilizzati dagli indagati per archiviare dati e comunicare tra loro. Tutto il materiale è ora al vaglio degli investigatori delle fiamme gialle e della Procura di Ivrea. Gli inquirenti vogliono infatti andare a fondo nell'inchiesta, che presenta ancora alcuni lati oscuri.
Bisogna infatti definire con precisione il valore commerciale del tesoro sequestrato, che potrebbe essere ancora superiore. E che serve ancora a determinare l'ammontare delle imposte evase.
Infine, occorre chiarire l'esatta provenienza delle pietre preziose, in modo da individuare tutti i complici dell'organizzazione criminale e le responsabilità di ciascuno dei soggetti coinvolti.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.