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CHIAVERANO 130 domande al bando dell'Ecomuseo Ami per la selezione di giovani laureandi o laureati nella gestione dei Musei

CHIAVERANO 130 domande al bando dell'Ecomuseo Ami per la selezione di giovani laureandi o laureati nella gestione dei Musei

130 domande ricevute, il doppio rispetto allo scorso anno, una anche dalla Sicilia e una dalla Calabria. E' andato a gonfie vele, quest'anno, il bando dell'Ecomuseo Ami per la selezione di giovani laureandi o laureati nella gestione dei Musei, inseriti nella Rete Museale Ami, per il periodo estivo. L'iniziativa è partita nel 2010. "Scegliamo i ragazzi in base a tre criteri – racconta il Presidente dell'Ecomuseo Giuliano Canavese: l'età (tra i 18 e i 40 anni), la scolarità (prediligendo le lauree in facoltà umanistiche) e la residenza (persone che vivono sul territorio possono meglio illustrare le peculiarità ai visitatori)".

Per l'estate 2014 sono stati selezionati circa venti ragazzi per garantire l'apertura, con adeguati servizi di accoglienza dei turisti, di undici musei situati tra eporediese e biellese: i Musei etnografici di San Giorgio (il ricchissimo Nossi Ràis messo in piedi dal compianto collezionista Gep Dorma e donato al Comune), Andrate (in Regione Salamia) e Perosa (piccolo situato sotto il Comune ma da non sottovalutare, comprende oggetti sostitutivi di altri più costosi che erano una volta sul mercato, per esempio i pezzi di corteccia di betulla arrotolata che sostituivano le candele o gli inchiostri ricavati da bacche selvatiche); i Musei di carattere minerario di Traversella e Brosso (dove sono visitabili le antiche miniere) e di Zubiena (Museo dell'oro e della bessa, la più grande testimonianza archeologica di attività industriale romana tra il 100 a.C. e il 100 d.C. trovata in Italia, in cui lavoravano ciquemila persone); i Musei riguardanti tecnologie ed economie del passato di Nomaglio (il Museo della castagna con le attrezzature che servivano a frangere le castagne e l'essicatoio), di Chiaverano (dove si trova la bottega del fabbro ferraio che produceva tra l'altrole punte in ferro in dotazione agli alpini e certificava prodotti altrui) e di Zimone (che mostra come venivano utilizzati diversi tipi di legno per produrre i carri); il Museo all'aperto di Maglione (che annovera 150 opere d'arte tra affreschi e statue); il Museo sulla Resistenza di Sala Biellese (in quanto il paese fu sede, dal novembre 1944 all'aprile 1945, di una delegazione permanente di tre ufficiali Alleati, uno dei quali firm la resa del Comandante dei tedeschi di stanza a Ivrea, qui c'era il campo di lancio, Radio Libertà ed una piccola struttura di pronto intervento); il dodicesimo Museo aderente, quello di Salussola, al momento è chiuso in quanto non agibile, riaprirà il prossimo anno; infine Torrazzo, Cerrione e Magnano, pur non avendo Musei, hanno deciso di dare un contributo.

L'apertura estiva dura quattro mesi, da giugno ad ottobre. L'attività è retribuita come lavoro accessorio con buoni lavoro da 10 euro l'ora. Un compenso coperto in parte grazie ai contributi che i Comuni aderenti destinano al progetto (1500 euro ciascuno a stagione) e in parte attraverso risorse che l'Ecomuseo cerca (nel 2011 sono arrivati 20mila euro dalla San Paolo e dalla Provincia, tra i benefattori anche il Rotary Club) per u budget annuo tra i 35mila e i 40mila euro.

"Da ottobre – prosegue Canavese – l'attività prosegue con valorizzazione ed educazione ambientale, ricerca e divulgazione, per l'inserimento nell'Alta Via e nei Sentieri della Regione Piemonte, anche in collaborazione con l'Università ed il Centro Studi. I geologi dicono che la Serra sia la più bella morena esistente al mondo. Stiamo lavorando ad un progetto di sviluppo per individuare nel turismo la nuova leva economica del nostro territorio".

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