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07 Giugno 2018 - 15:54
Aldo Chiariglione
Fatte le ovvie e debite differenze, a Chialamberto ci si trova nella stessa situazione di Roma: del governo e dei governi precedenti conosciamo i risultati, se siamo contenti della condizione del paese si conferma con il voto lo status quo, altrimenti si cambia. Il 4 marzo l’Italia ha detto che si vuole cambiare e vediamo che anche a Chialamberto c’è voglia di girare pagina e il 10 giugno lo confermerà. Infatti, il governo precedente del nostro Comune, per essere molto chiari e semplici, non ha fatto nulla e nel programma del prossimo quinquennio ha promesso di continuare l’opera precedente. Qualcuno ha giustamente ironizzato che sembra quasi una minaccia, ma anche dal punto di vista matematico, o più semplicemente aritmetico, lo 0 (zero) moltiplicato per 5 o per 1.000 fa sempre zero. E’ per questo che il nostro motto è il Cambiamento, e l’abbiamo coniato prima del governo nazionale. Come già premesso al nostro programma, ancora qualche anno come i precedenti ed sarà la desertificazione totale del paese. Basti vedere che ancora in questi giorni, a giugno, quanti cartelli di affittasi e vendesi sono appesi alle case e non serve altro per dar conto della situazione! Per non morire di inedia bisogna ripensare ad un nuovo futuro che abbiamo ben espresso nel programma, in parte scimmiottato anche dalle altre liste, ma noi a differenza degli altri siamo una squadra con idee e volontà da mettere a disposizione del paese e non la solita minestra già più volte riscaldata. Ad esempio, non crediamo come i candidati e i supporter della lista del sindaco uscente, che i migranti siano la soluzione ai problemi del nostro Comune, anche perché se si pensa, come è logico pensare, che il turismo sia la nostra più importante risorsa le due cose sono nettamente in contrasto. Abbiamo anche notato che negli ultimi giorni utili c’è stata una transumanza di elettori verso Chialamberto, ma non crediamo sia sufficiente per capovolgere le posizioni ormai chiare.
Aldo Chiariglione
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