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CERESOLE REALE. 'In Calabria faremmo così...', assolto da accusa minacce

CERESOLE REALE. 'In Calabria faremmo così...', assolto da accusa minacce

"Fossimo in Calabria queste cose le avremmo già risolte diversamente". Per questa frase, rivolta a un imprenditore, l'ex segretario comunale di Ceresole (Torino), Antonino Battaglia, è stato processato per minacce aggravate dal metodo mafioso, ma è stato assolto dal tribunale di Ivrea perché "il fatto non sussiste".

Battaglia, difeso dall'avvocato Franco Papotti, è uno dei personaggi imputati nel maxi processo di 'ndrangheta chiamato Minotauro: nei giorni scorsi, però, la Cassazione ha annullato con rinvio la sua condanna, affermando che l'episodio in cui è implicato non deve essere considerato 'voto di scambio', ma una meno grave violazione della legge del 1960 in materia di elezioni.

Nel processo di Ivrea, invece, Battaglia è stato chiamato a rispondere di una frase pronunciata il 20 maggio 2010 verso un imprenditore che rivolgeva da tempo pressanti richieste all'amministrazione comunale. "Quello che volevo dire - è stata la difesa - è che in Calabria avremmo risolto tutto al bar davanti a un buon bicchiere di vino, senza trascinarci in contenziosi e carte bollate". E' stata assolta anche l'allora vicesindaco, Tiziana Uggetti.

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