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18 Febbraio 2016 - 14:40
Per l'Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), una possibile soluzione alla crisi idrica che si profila in Piemonte sarebbe quella di creare "piccoli invasi in tutte le vallate alpine". L'emergenza, rimarca, "rende necessaria una pianificazione migliore".
"È inammissibile - afferma il presidente dell'Uncem piemontese, Lido Riba - che il Piemonte rilasci nel Po senza nessun utilizzo ben 7 dei 13 miliardi di metri cubi d'acqua che produce e immagazzina. Uncem da tempo insiste sulla necessità di programmare con interventi pubblico-privati la realizzazione di piccoli invasi, dai 2 ai 10 milioni di metri cubi d'acqua, in ciascuna vallata. Questi garantirebbero l'uso potabile, la produzione idroelettrica, il rilascio estivo per l'agricoltura, l'irrigazione di pascoli in quota. Senza contare l'importanza strategica in caso di incendi e calamità, oltre al ruolo turistico, legato al richiamo dei nuovi laghi artificiali".
"Serve una strategia - aggiunge - e non progetti di enorme dimensione, impattanti e contrastati dall'opinione pubblica".
"Chi utilizza - rimarca - deve riconoscere un corrispettivo a chi produce il bene, l'acqua in questo caso. Così l'oro blu può essere efficacemente gestito e organizzato, senza sprecare 7 dei 13 miliardi di metri cubi del Piemonte. Vale per l'acqua, ma anche per foreste, prato pascolo, ambiente, paesaggio. Hanno un valore, i territori montani lo garantiscono”.
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