La sera di mercoledì 8 ottobre i rappresentanti dei Comuni che faranno (o dovrebbero far parte) della costituenda Unione Montana “Orco e Soana” si sono ritrovati insieme a Ceresole, dov’era stato convocato un consiglio aperto cui erano stati invitati a partecipare gli amministratori dei comuni interessati. All’ordine del giorno un unico punto: l’Unione Montana. Hanno risposto all’invito Pont e Frassinetto (rappresentati dai rispettivi sindaci), Ingria e Noasca (con i vice-sindaci Perardi e Riva).E’ intervenuta anche una delegazione di Locana, guidata dal sindaco Giovanni Bruno Mattiet, che tuttavia si è limitato ad un breve intervento “essendo stato invitato dalla sola minoranza”. Il tema centrale della serata, ancora una volta, è stato il dissenso fra chi voleva l’Unione “ad Undici” (e continua a perorare quella causa) e quanti – pur ripetendo che “ad Undici sarebbe stato meglio” – sostengono che l’accordo si è rivelato impossibile e che non c’era altra strada. Le posizioni erano note e non è cambiato nulla dopo la riunione ma è evidente che si naviga a vista, senza avere ben chiara una visione comune e senza ben saper dove si andrà a parare. La minoranza di Ceresole, ad esempio, recalcitra all’idea di un’unione che veda Pont al centro e continua ad invocare un accordo con Locana “che è sempre stata il nostro punto di riferimento”. Il sindaco Basolo sostiene che “la responsabilità del mancato accordo è un po’ di tutti” e pone l’accento su alcune criticità che si verrebbero a creare mettendo in comune determinati servizi: quello di Polizia Municipale, ad esempio. “Non ci sto a perdere il vigile, che fa un po’ di tutto e mi dà un grossa mano”. Vale lo stesso discorso per Noasca: “Se metto il mio unico vigile nel Servizio Associato – sottolinea il vicesindaco - non potrà più effettuare il servizio di trasporto-alunni e dovremo pagare altri per farlo”. Sono problemi reali, di cui i legislatori abituati a vedersela con i grandi numeri delle città non hanno la più pallida idea. Su questo l’accordo è ampio. Se il sindaco di Locana ha elogiato l’impegno unitario dei primi cittadini che quarant’anni fa s’impegnarono nella costruzione della Comunità Montana (come Bellino a Locana o Sandretto a Sparone), il sindaco di Pont Coppo ha ribattuto: “Purtroppo quei valori non esistono più perché i nostri politici li calpestano: la cosa peggiore non sono i lauti stipendi che percepiscono e nemmeno la loro disonestà ma l’incompetenza, che è la più dannosa. Abbiamo un governo di incompetenti e fare il sindaco è diventato una cosa demenziale perché si è paralizzati”. Analogo atteggiamento di sfiducia e di frustrazione caratterizza il suo collega di Frassinetto Marco Bonatto Marchello ed il vicesindaco di Noasca, che si scaglia contro la “Città Metropolitana” ed i danni che sicuramente produrrà. Ancora una volta è inevitabile chiedersi: “Non sarebbe stato meglio lasciare le cose come stavano e tenerci le Comunità Montane, modificandone i difetti e correggendone le storture?”.
Si va verso la seconda Unione
Com’era ormai chiaro da settimane, si va verso una seconda Unione tra i Comuni dell’ex Comunità Montana Valli Orco e Soana. Quella del “Gran Paradiso”, costituitasi nella primavera del 2013 fra Alpette, Locana, Ribordone e Sparone, era e rimane composta da quattro comuni; gli altri sette daranno invece vita ad un’unione chiamata “Orco e Soana”, che verrà formalizzata entro il 30 novembre. L’accordo per stare tutti insieme non lo si era trovato allora e nemmeno oggi ed ancora una volta è stata la sede dell’ente ad impedirlo: Pont la rivendicava (mettendo a disposizione gratuitamente i locali), Locana non intendeva mollare. “Sede” è tuttavia un termine limitativo: va inteso non solo e non tanto come luogo fisico ma come centro di potere. Così i sette paesi rimanenti (oltre a Pont ci sono Frassinetto, i tre della Valle Soana e due della Valle Orco, Noasca e Ceresole) metteranno insieme le tre Funzioni Fondamentali prescritte dalla legge: nulla di più. Del resto c’è chi è più convinto e chi meno, chi ha approvato l’Atto Costitutivo e lo Statuto e chi non ancora. Il sindaco di Ronco non li ha nemmeno portati in consiglio; Ceresole li ha votati a maggioranza; Frassinetto all’unanimità ma l’entusiasmo è un’altra cosa… Certo la geografia di quest’Unione è bizzarra e crea non poche perplessità dato che si vengono a creare due aree non confinanti: i Comuni di Pont, Frassinetto, Ingria, Ronco e Valprato sono contigui mentre Noasca e Ceresole sono vicini tra loro ma separati dagli altri cinque!
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