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CAVAGNOLO. Morti dell'ex Saca, quattro assoluzioni in Tribunale

CAVAGNOLO. Morti dell'ex Saca, quattro assoluzioni in Tribunale

La fiaccolata per le vittime dell'eternit di qualche anno fa

Quattro assoluzioni nel processo per i morti da amianto all’Eternit-Saca di Cavagnolo. I quattro imputati, il belga Karel Vinck, ex coordinatore dell'European rail traffic management system in seno alla Commissione Europea, Othmar Wey e gli italiani Luigi Reposo e Luigi Giannitrapani sono stati assolti dall’accusa di omicidio e lesioni colpose per tre casi di morte ed uno di lesioni. Nessuno di loro dovrà scontare le condanne richieste dal pm Francesco La Rosa che voleva due condanne ad un anno di reclusione e due a 14 mesi. Il processo è stato sospeso ed inviato alla Corte Costituzionale su richiesta delle difese, che hanno invocato il “ne bis in idem”, il principio secondo cui un giudice non può pronunciarsi per due volte sugli stessi fatti. Lo stesso era accaduto nel cosiddetto Eternit bis che vedeva accusato per omicidio volontario il magnate Stephan Schmidheiny, già condannato, e prosciolto per prescrizione, per disastro ambientale. Ma nonostante questa nuova doccia gelata le vittime dell'amianto non si arrendono. In attesa di conoscere la sentenza della Corte sui quattro imputati, continueranno a combattere la loro battaglia. Mercoledì 11 novembre, Afeva, l'associazione familiari e vittime amianto, i sindacati e Anmil, associazione nazionale mutilati ed invalidi da lavoro, daranno vita ad un presidio sotto le finistre del Ministero del Lavoro protestando contro la disparità di trattamento per l'accesso al fondo per le vittime dell'amianto dei malati civili di mesotelioma.
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