Una serata di dibattito fra cittadini ed esperti su tematiche legate al territorio, e in particolare alla famosa Variante 6. Quella, per capirci, che cambierà la viabilità castiglionese per far spazio al nuovo Centro Commerciale. Massimo Mortarino e Federico Sandrone di “Salviamo il Paesaggio” ed Emilio Soave di “Pro Natura”, hanno evidenziato alcuni punti critici di questa variante, dal punto di vista paesaggistico-ambientale, urbanistico, ma anche di opportunità commerciale. Il vicepresidente di Pro Natura ha portato esempi di come i centri commerciali danneggiano irrimediabilmente il “commercio di vicinato” impoverendo il tessuto urbano, innescando problematiche legate alla viabiltà e all’inquinamento che coinvolgono anche i paesi limitrofi. “La logica di queste scelte – ha detto – è sempre legata agli introiti che ne derivano dagli oneri di urbanizzazione, ma spesso queste scelte si ritorcono contro perché i comuni sono poi costretti a spendere per fornire servizi, nella migliore delle ipotesi; in quella peggiore mancheranno i servizi essenziali”. Sono stati poi illustrati i dettagli della Variante nei passaggi più importanti. “E’ emerso in modo chiaro come non siano stati condotti studi di settore a supporto di questa operazione – attacca la consigliera a 5 stelle Elisabetta Fumarola –, una programmazione seria deve tenere in dovuto conto tutte le variabili possibili, perché è in gioco un cambiamento irreversibile del territorio, del paesaggio e dell’ambiente”. In questo caso l’area è molto vasta (più di 15.000 mq) e sono previsti insediamenti residenziali, un distributore di carburante e perfino un eliporto. “Salviamo il Paesaggio” ha focalizzato la sua attenzione sulla cattiva pratica delle amministrazioni di concedere licenze edilizie e permessi di costruire senza avere la minima idea di quale sia lo stato reale della consistenza edilizia del comune che amministrano. “Questo è un sistema schizofrenico che ci sta portando a consumare il nostro territorio, a devastare paesaggi e ad impoverirci sempre di più. E buona parte di questi territori sono tolti all’agricoltura! Anche nel caso della variante 6” continua Fumarola. Che poi continua: “Avevo presentato una mozione per il censimento degli edifici vuoti e sfitti sul territorio, ma l'amministrazione l'ha respinta dicendo che costava troppo. Ma quanto ci costa una cattiva programmazione? Ce lo siamo chiesti?”. A chiudere la serata il Consigliere Regionale Davide Bono, che ha illustrato le recenti modifiche attuate alla legge Urbanistica che snellisce le procedure di approvazione delle Varianti di ogni grado.
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