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26 Agosto 2014 - 21:01
54ª Mostra della Ceramica – XIª Mostra di Arte Applicata 29 agosto – 21 settembre 2014
Casa Gallo
Via Pasquale Educ,36
Sandra Baruzzi – Roberto Castellano – Guglielmo Marthyn
ricerca e innovazione nel contemporaneo
Curatore: Ivan Fassio
Gli artisti condividono lo spazio di Casa Gallo, cortile e giardino, ognuno espone le opere d’arte realizzate nel 2014, mettendo in evidenza la continua ricerca sia stilistica che tecnologica che li connota.
Baruzzi, Castellano, Marthyn utilizzano l’argilla come materia espressiva, sperimentandone la plasticità ed elaborando ricette di smalti e cristalline uniche per l’alta temperatura (1200°C), inserendosi nel patrimonio artistico e culturale non solo del territorio canavesano ma anche nazionale e internazionale.
Sandra Baruzzi ci presenta l’inedita raccolta “Animale abitare” composta da una quindicina di opere, Roberto Castellano interviene con un’istallazione “ Esercito di terracotta” che collocherà nel giardino, Guglielmo Marthyn con “Fiabe, Dame e Cavalieri” ci porge venticinque inedite ceramiche d’arte.
orario di apertura al pubblico:
giovedi' - venerdi' dalle ore 16,00 alle ore 18,00
sabato - domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 14,30 alle ore 19,00
Il punto espositivo: CASA GALLO
Sito privato che da diversi anni è entrato a far parte dei punti espositivi dell’annuale mostra grazie alla disponibilità degli attuali proprietari. La costruzione della casa fu avviata sul finire del Settecento da Pietro Gallo. A testimonianza, ancora oggi, è ben conservata e visibile la targa recante la data 1792. La facciata allora era prospiciente alla “Rutanova”, attuale Via Pasquale Educ. La ristrutturazione dell’intero complesso avvenne per volontà del figlio avvocato Domenico Gallo, Sindaco di Castellamonte. Dal 1848 al 1879, anno della sua morte, fu uomo sempre molto influente sugli eventi politi e amministrativi, dette impulso al paese nei settori dell’istruzione, dei trasporti dell’artigianato. Fu Deputato al Parlamento Subalpino, Archeologo, Storico locale. Nella dimora, ancora oggi vi è conservata la testimonianza del Museo da lui costituito con i reperti ritrovati nel territorio.
Varcato il portone d’ingresso si è accolti in un’atmosfera d’altri tempi per la specificità architettonica e per il giardino con piante secolari, attraversato da una roggia, utilizzata dalla fine del settecento oltre che per uso irriguo anche per le attività di conceria di cui Gallo e il socio Felizzatti erano titolari. Casa Gallo diventa scenario suggestivo e accogliente per l’esposizione d’opere d’arte, d’opere in ceramica, dell’eccellenza artistica riconosciuta alla città di Castellamonte. In questo anno, per la 54ªMostra della ceramica di Castellamonte - XIª Mostra di Arte Applicata ospita gli artisti Sandra Baruzzi, Guglielmo Marthyn e Roberto Castellano.
Gli artisti:
Sandra Baruzzi “animale abitare 2014”
Penso agli animali e alle loro case... Perché pensare? La terra è una materia fluida Dove un'eterna apparenza Si evidenzia: Non importa se sangue, Sostanza, Forma o speranza...
Se proprio volessimo, potremmo giocare: immaginare un mondo di molecole che si equivalgono. Salendo e scendendo le scale della percezione, sapremmo rivisitare i moduli della natura e del nostro pensiero come se rappresentassero un tutt'uno. Rivelazioni biologiche e speculazioni filosofiche si prenderebbero per mano, in un movimento fluido, libero, slacciato dalle concatenazioni della consuetudine. Così, in fondo, creiamo: aggrappati incredibilmente al corpo che siamo, scissi nella crisi tra essere e avere, destinati all'estinzione su una terra carica di macerie. Da questo universo attingiamo forme e sostanze, plasmando il nostro vivere nell'amalgama del creato.
Abitiamo, a questo modo, seguendo regole di adeguamento, antiche di millenni. Le case appartengono all'istinto animale e umano. Evoluzione delle corazze, estensione dei nidi, espansione delle grotte: le nostre dimore esprimono implicitamente il nostro rapporto con il vuoto e il pieno, l'aperto e il chiuso, la difesa e l'attacco, il calore e l'odore. Le decoriamo perché le adoriamo. Sommamente utili, indispensabili all'esistenza, nel nostro immaginario si fanno feticci, manifestazioni sensibili della nostra vita, eredità da consegnare al futuro, testimonianze divise tra necessità e memoria.
Sandra Baruzzi ha cotto i laterizi di questa riflessione, svuotandoli di ogni funzionalità, ricostruendoli ad arte. Partendo dal brodo primordiale, dall'immersione nei sali della creazione, l'artista ha tentato di ascendere ai cieli, in sospensione inquieta, radicale, archetipica. Nell'occhio della tartaruga, vecchio di secoli, brilla la scalinata che conduce all'entrata del palazzo. Nella barba sapiente del pesce gatto brulica il seme del progresso. La seppia trascina l'inchiostro di progetti futuri. Onde scolpiscono fondamenta, nubi accolgono tensioni incomunicabili. Nel centro, le costruzioni dell'uomo in assenza d'umanità: strutture del ricordo...
Roberto Castellano “esercito di terracotta ”
Artista che possiede una notevole maestria della lavorazione della ceramica che ha saputo coniugare con la creatività e l’aspetto progettuale d’intervento nell’arredo paesaggistico. Castellano s’esprime attraverso l'estrema padronanza dei vari processi di lavorazione artigianale, cui torna a essere conferita la massima pregnanza. Processi che sono rivisitati e utilizzati per dare forma e colore all’invenzione che molto spesso si caratterizza con un sentimento poetico. “Esercito di terracotta” è testimonianza di impegno civile. L’installazione è composta da cinque figure umane, soldati, che Castellano ha vestito con divise tessute da ingobbi colorati con decorazioni floreali. Sottile l’ironia che ci conduce alla riflessione di come tutti, nessuno escluso, viva di contraddizioni.
Guglielm Marthyn “Fiabe Dame e Cavalieri 2014”
Il volo ha bisogno
Non solo di ali:
Ne prendono parte
Becco, zampe, occhi,
Piume, penne, arti.
La bocca si apre
E il canto accompagna.
In crescita,
Il corpo si libra:
Raggiunge in altura
La stessa statura
Che brama.
L'etimologia della parola sipario ci conduce in una selva di significati: divisione, tenda che protegge e rivela, voliera e recinto. Alla radice del teatro – possiamo immaginare – stanno queste stesse derive di vele, insieme ad un volteggiare di gabbie e al battere d'ali della cattività: i confini di separazione tra abbandono e costrizione, tra limitazione e libertà. Proprio queste linee furono marcate e frequentate dai primi che si aprirono al mondo, che coinvolsero l'altro in simulazione: nel gioco, nell'emissione del canto, nell'arcano della rappresentazione e nella fuga della danza. Per collettiva condivisione, per fuoco sacro, per regola rituale, i contorni sfumavano – la follia poteva essere intesa, la malattia risanata, la diversità assimilata.
Il nostro è tempo di sete per cerimoniali e formule magiche... Abitiamo uno spazio in continua costruzione simbolica e possediamo una finzione perennemente riorganizzata. Siamo appalti, apparati, cantieri. Il volo rimane la nostra tensione originaria, pulsione inevitabile. Incarcerato dalle necessità e dai disagi della civiltà contemporanea, questo istinto si palesa seguendo modalità incostanti, rotte fluttuanti, sviluppi inimmaginabili. Lo ritroviamo, relegato al di fuori di una totalizzante adesione comunitaria, nel lavoro dell'attore, nella pratica estetica dell'artista, nell'indagine linguistica dello scrittore.
Le sculture in ceramica di Guglielmo Marthyn catturano la palpitazione di una scena primigenia, l'incantesimo dell'autenticità: frulli di gazze tra i canneti, nidi di picchi e cicogne, perlustrazioni notturne di gufi e civette. I disegni preparatori esprimono tutto lo slancio vitale, come se si trattasse dell'indaffarata preparazione di una messinscena animale... Allo stesso modo, le dame e i cavalieri ripropongono le loro sincere cifre caratterizzanti, accompagnandoci tra i misteri della comicità, dell'iconografia popolare, delle radici della cultura occidentale. Guerrieri si preparano alla battaglia per difendere le mura di archetipiche strutture e il castello incantato del linguaggio. Le loro azioni attraversano idealmente i secoli, su un palcoscenico immacolato. Possiamo ammirarli a tutto tondo, proiettando fantasiosamente la nostra storia in un futuro affrancato da ogni imposizione. Così, Mangiafuoco sputerà fiamme contro il Cavallo di Troia, la Primavera sarà accolta trionfalmente dai versi del Sommo Poeta, San Giorgio sconfiggerà il drago sulle note del Flauto Magico...
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