E’ oggi alle prese con la sua decima mostra della ceramica. Dal 2007 (e lo sarà fino allo scadere di questo secondo mandato, nella primavera 2017) Nella Falletti Geminiani è Assessore alla Cultura, Politiche Sociali, Pubblica Istruzione e sanità. Ma la sua esperienza amministrativa ha radici più lontane quando, negli anni Novanta, fu consigliere di maggioranza al fianco dell’allora sindaco Alberto Massucco, e in quei cinque anni anche vicepresidente di comunità montana. Poi ci fu il passaggio di testimone, dal centrodestra al centro sinistra. Vinse l’ex senatore Eugenio Bozzello. Nel 2007 Nella Falletti si è candidata al fianco di Paolo Mascheroni, e lo ha sostenuto nuovamente, nel 2012. Da tempo, tuttavia, il rapporto tra la Falletti ed il resto della giunta si è arrugginito. Lei è andata avanti, per la sua strada, gestendo il capitolo, senza un soldo o quasi, della cultura, e raccogliendo anche il plauso della minoranza, tanto è vero che la lista civica targata Pd guidata da Pasquale Mazza - questa almeno è la voce che circola in città - la vorrebbe oggi al suo fianco. Ma si è dedicata anche agli studenti e alle fasce deboli della popolazione, mettendo per altro a frutto la sua esperienza di ex insegnante. Ha lavorato, prima della pensione, presso le Suore di Nostra Signora a Baldissero e poi per qualche tempo ha affiancato il marito nella conduzione di un’azienda meccanica di precisione. Per un periodo è stata iscritta a Forza Italia ma oggi non ha tessere di partiti e vorrebbe anzi superare la questione politica, convinta che in un comune come Castellamonte quello che conta sia lavorare per la comunità. Per questo lascia la sua porta aperta: non ha ancora sciolto le riserve su una sua possibile candidatura ma si dichiara disponibile al dialogo. A Castellamonte tanti dicono che, se ti candidassi tu, vinceresti… Io posso rispondere che non ho ancora deciso che cosa farò da grade. Sto valutando, ma la decisione non è ancora presa. Sono contenta se la gente pensa che io possa rendermi utile alla mia città per quelle che possono essere le mie competenze e credo di avere dimostrato capacità di aggregazione. So lavorare in gruppo e cerco di farlo, portando le mie esperienze all’interno dell’amministrazione per poter ottimizzare le risorse pubbliche. Tirare le somme, come sono andati questi dieci anni? Sono stati anni impegnativi, difficili ma di grande soddisfazione. Ho avuto l’opportunità di conoscere tante persone che mi hanno arricchita con le loro conoscenze. Non si finisce mai di imparare e credo di aver avuto grandi opportunità, senza divergenze di pensieri politici. Se una cosa è giusta è giusta da qualsiasi parte venga proposta. E’ un arricchimento. Così come sono contenta di riuscire a risolvere delle problematiche e trovare, a distanza di tempo, persone che capiscono i sacrifici di un’amministrazione. Non è così facile perché le risorse sono limitate e ci sono determinate normative. Però la cultura è solitamente il primo capitolo sacrificato, peccato che Castellamonte sia la Città della Ceramica… Il budget è sempre stato molto ridotto ma non per questo mi sono fermata né ho mai rinunciato a fare quello che potevamo fare. Ho ricevuto proposte che sono state condivise. Castellamonte non ha trascorso un mese privo di attività culturali. Anzi. Sono stati realizzati progetti col parco del Gran Paradiso, con l’Asl, con le scuole. Sono molto soddisfatta della collaborazione con i comuni di Agliè e San Giorgio e ringrazio infinitamente questi sindaci che ci hanno creduto ed hanno capito quanto sia importante condividere le risorse che abbiamo per far crescere un territorio che ha tanto da dire e tanto da dare. La ceramica, poi, è entrata anche negli ospedali. In questo anno l’associazione ceramisti ha creato attività all’interno delle scuole. Sono entrata nella delegazione del Fai. Sono stata a San Pietroburgo per parlare di Costantino Nigra. Penso che se si è aperti e disponibili i risultati arrivano. Non ti sei lamentata mai con l’Assessore al bilancio.. Ho imparato l’arte dell’arrangiarsi. Potrei chiedere, semmai, di più per il sociale, perché credo sia soprattutto necessario aiutare le famiglie e la scuola e mi sono battuta per poter ottenere qualche finanziamento in bilancio. Le spese di rappresentanza, poi, per quanto mi riguarda, non hanno mai inciso sul bilancio comunale ma ho utilizzato la mia indennità. L’ho fatto perché lo ritengo un servizio. Non ti sei sentita lasciata sola in questo periodo? Quando ho vicino persone e riesco a trasmettere il mio entusiasmo e la voglia di fare questo non conta. Ognuno si sceglie i propri compagni di viaggio, a volte alcuni li perdi per la strada. Michele Costanzo protestava venerdì mattina davanti alla Cresto per la questione della viabilità, della sicurezza? Non rientra nel mio assessorato. Se il problema verrà esposto dai genitori troveremo il modo di risolverlo, o discuterlo. Finora nessuno ha segnalato la pericolosità dell’ingresso a scuola. A livello strutturale però persistono indubbiamente dei problemi. Io mi occupo della didattica, mensa e servizio trasporto. Il problema è il bilancio, dipende dai finanziamenti che verranno destinati e mettere a norma ciò che si riesce perché le strutture hanno bisogno di essere ammodernate. Bisogna avere delle progettualità ma bisogna anche accedere a dei finanziamenti. Allora parliamo della Mostra della Ceramica, che ti sta assorbendo molto in questo periodo. Quali sono le novità e le conferme di questa edizione? La novità è stato l’arrivo di giovani artisti contemporanei che espongono a Palazzo Botton ed hanno portato opere insolite, anche concettualmente complesse da capire. I punti espositivi restano anche il teatro Martinetti con l’associazione artisti di Castellamonte. Abbiamo realizzato un filmato per far conoscere tutte le nostre stufe e la storia delle vecchie cave. Casa Gallo in via Educ ospita Baruzzi, Perino, Mathyn e Castellano. Miro Gianola è al Castello e compie 50 anni di attività. Matano si può trovare nelle sale del Castello e Anna Torriero nella chiesetta. il curatore è Olga Gambari da quest’anno, giovane giornalista di Repubblica, era addetta stampa ai tempi di Nicola Mileti. Prima di lei ha lavorato Guido Curto che ci ha accompagnato fino all’impostazione di questa edizione e poi è stato nominato direttore di Palazzo Madama ed ha passato il testimone. Attualmente i numeri della mostra? Arriva molta gente da fuori Italia. Abbiamo ricevuto degli svizzeri in questi giorni. E’ difficile quantificare. Quest’anni siamo collegati con Savona e Albissola, faremo una conferenza a Palazzo Madama, siamo già stati all’Accademia Albertina, per portare il nome della ceramica fuori dal solito circuito e creare opportunità per il nostro Liceo di confrontarsi con artisti fuori dal nostro territorio. Facciamo parte delle 34 Città della Ceramica dell Aicc di cui sono consigliere. L’anno scorso l’assemblea si è tenuta qua a Castellamonte. Ho ricevuto partecipanti dal sud e tutti sono stati entusiasti, non conoscevano così a fondo la nostra realtà. Noi costruiamo, dalla terra al pezzo finale. Perché paesi come Torre e Bairo sono riusciti ad allestire opere a cielo aperto e qui non ci si riesce? Abbiamo inserito pannelli, la torre di Babele. Sarei ben lieta se i ceramisti decidessero di mettere la loro impronta nella città in cui lavorano collocando le loro opere. In questi anni, comunque, abbiamo ricevuto opere che sono rimaste a Palazzo Botton. Basta pensare alle sfere di Meinolfi lo scorso anno. Abbiamo cominciato con la stufa di Nespolo. A San Pietroburgo quando sei stata e per quale ragione? Da martedì 6 a domenica 11 settembre. Mi è stata offerta l’opportunità di andare a presentare all’Università, alla presenza del rettore e dei decani con il console e l’ambasciatore, chi era Costantino Nigra, che cosa faceva, raccontare la sua terra, gli scambi che ci sono stati durante il periodo in cui è stato a San Pietroburgo, di cui è stato ambasciatore 140 anni fa. E’ stato per me un grande onore e ho terminato il discorso col motto “aut e drit”, messaggio di forza, volontà. Mai mollare. E’ questo che ho cercato di trasmettere anche nelle scuole. Con questo motto abbiamo da tre anni proposto anche il corso di piemontese. Altre attività? Sono tante. Ne cito alcune. Il Parco del Gran Paradiso, con cui ho stretto una collaborazione per portare in visita gli studenti, ha scelto la “terra”, tema di questa edizione della Mostra, come tema del prossimo anno per le scuole. Si terranno quindi laboratori didattici dedicati alla creata, agli orti, abbiamo già organizzato laboratori di ceramica L’anno scorso abbiamo lavorato sul tema dell’acqua. Continuerà Tre Terre Canavesane? CI tengo che prosegua. Quest’anno, dopo gli esordi basati su manifestazioni consolidate, abbiamo condiviso la ricerca sui personaggi storici: Guido Gozzano, Antonio Michela e Costantino Nigra. Torniamo alle elezioni. Tra le voci che girano c’è quella che la lista che si sta formando dall’attuale minoranza (civica ma contraddistinta dalla presenza del Pd) vorrebbe averti in lista? Non mi hanno ancora contattata. Ma ci potresti pensare? Io sono qua per lavorare. Se la mia presenza fosse ritenuta utile, potrei rendermi disponibili in tante maniere. Cosa pensi della minoranza? E’ stata una minoranza attenta, che ha svolto il suo ruolo. Nei mei confronti c’è sempre stato rispetto e credo che siano stati anche costruttivi nel confronto. Che rapporto hai con Roberta Bersano? Eravamo le sole donne in giunta. Entrambe messe un po’ da parte. Ci sentiamo e c’è un rapporto di amicizia e di rispetto. Una lista con lei? Mai dire mai. Secondo te perché Mascheroni non ti ha tolto la delega? Perché ho lavorato correttamente e nel massimo rispetto nei suoi confronti. Tutto ci che ho fatto è stato nell’egida di riconoscere che lui è il sindaco. Io credo in quello che faccio. Ho sempre voluto lavorare senza alcuna altra ambizione. A Castellamonte c’è ancora divisione tra destra e sinistra. Secondo te è una divisione che va superata? Penso che bisogna essere uniti per ottenere il meglio per il territorio e per la cittadinanza. Poi ognuno può mantenere le proprie ideologie ma non devono fare danno all’Amministrazione.
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