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CASTELLAMONTE. Insegnante uccisa: Gabriele Defilippi ripete: "Non sono stato io"

Gabiele Defilippi continua a sostenere di non essere lui l'autore materiale del delitto della sua ex insegnante Gloria Rosboch e di "essere dispiaciuto della morte della professoressa": è quanto trapela, in sintesi, dell'interrogatorio, durato oltre sei ore, di Gabriele Defilippi, in carcere per l'omicidio assieme alla madre Caterina Abbatista e all'amico Roberto Obert.

Un interrogatorio quello di oggi che il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, ha definito "molto più sofferto rispetto a quello precedente" del 21 marzo quando il giovane 22enne era stato colto da malore. Molto dimagrito, anche per le cure cui è sottoposto in carcere, e tra crisi di nervi e lacrime, assistito dal suo avvocato Pierfranco Bertolino, ha ripercorso tappa dopo tappa la drammatica vicenda: dal giorno precedente al delitto, l'11 gennaio, quando ebbe l'incidente d'auto fino alle ultime ore di vita di Gloria Rosboch. La sua versione non cambia: a strangolarla non è stato lui, ma Roberto Obert.

Gli inquirenti si aspettano molto dal prossimo interrogatorio di Caterina Abbattista, in programma mercoledì prossimo. "Il racconto dell'Abbattista - ha detto Ferrando - sarà determinante per ricostruire con precisione la vicenda". Sempre mercoledì verranno conferiti gli incarichi per effettuare le analisi sulle tracce di Dna recuperate sulla Renault Twingo di proprietà di Roberto Obert e analizzate qualche settimana fa dai carabinieri dei Ris.

Intanto proseguono le indagini anche sulle posizioni di Efisia Rossignoli, la finta direttrice di banca, al momento indagata solamente per truffa (avrebbe telefonato a Gloria Rosboch fingendosi direttrice di banca) e dell'ex fidanzata di Defilippi, Sofia Sabouh.

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