Al bando i vampiri E’ stata la notte di Halloween, ovvero la serata dei Santi. La proposta di don Angelo Bianchi (in foto) di rispondere alla festa di Halloween, e quindi all’immancabile invasione di streghe e zucche, recuperando il vero significato della ricorrenza di Ognissanti, è stata accolta in modo più che positivo. Circa 300 castellamontesi, tra giovani e famiglie, si sono ritrovati in oratorio per una serata di raccoglimento, ma anche di festa. Accolto anche l’appello di mettere da parte costumi e addobbi, che nulla hanno a che fare con la nostra cultura, ed esporre piuttosto, l’immagine di un santo dalla finestra o sulla porta di casa. “La serata – dice il parroco – è andata benissimo. Sono soddisfatto dell’esperienza, tanto che sono intenzionato a riproporla il prossimo anno”. Messi al bando vampiri, streghe e morti viventi, quella del 31 è stata comunque una festa. Cominciata nel tardo pomeriggio con l’adorazione eucaristica nella chiesa parrocchiale, continuata in oratorio con la cena a base di “zuppa dei Santi”, offerta da alcuni ristoratori di Castellamonte e dintorni, dalle famiglie dell’oratorio e dal gruppo Petilini e proseguita con la tombolata e la serata karaoke. Una festa che non si è dimenticata del territorio, perché il ricavato sarà destinato ai lavori di ristrutturazione della chiesa di Sant’Antonio. “Dobbiamo recuperare la nostra cultura – spiega don Angelo – la festa del IV Novembre, il 25 Aprile, Ognissanti. Queste e altre sono le ricorrenze, civili e religiose, che fanno parte della nostra tradizione e della nostra storia. Una cultura che i ragazzi stanno perdendo a tutto vantaggio di feste importate, esclusivamente commerciali. Non possiamo esaltare feste pagane come Halloween e dimenticare la nostra storia, la nostra cultura”. Se ci si vuole travestire da streghe o maghi e girare per il paese a recitare “dolcetto o scherzetto” lo si faccia pure, ma non alla festa di Ognissanti. L’idea di recuperare la vera ricorrenza è dell’associazione Sentinelle del mattino che si occupa di evangelizzazione e opera in alcune diocesi del nord Italia: don Angelo ha aderito all’iniziativa, proponendo appunto una serata che recuperasse la tradizione. “La Chiesa ci chiede di credere nella comunione dei santi, nella resurrezione e nella vita eterna - spiega ancora don Angelo - Credo sia giunto il momento di dare il giusto senso a queste parole. Di spiegare ai nostri figli, visto che ormai nelle scuole non si fa quasi più, che la notte del 31 ottobre e la giornata del primo novembre , non sono la festa di spiriti e mostri, ma quella di tutti i Santi e la commemorazione dei fedeli defunti . Questa è la nostra ricorrenza, quella che celebriamo ogni anno in questo periodo e che dobbiamo recuperare nel suo pieno significato. E sono contento di poter dire che l’invito a ri-conoscere la nostra festa, i nostri simboli di fede e speranza, senza confonderli con altre tradizioni, è stato accolto”.
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