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CASTELLAMONTE. Insegnante uccisa: parroco, "indignarsi davanti ingiustizie"

"Il nostro stare insieme oggi, diviene consapevolezza per tutti noi di quella capacità che ogni uomo e donna deve avere: la capacità di indignarsi di fronte alle ingiustizie del mondo". Così don Angelo Bianchi, arciprete di Castellamonte, nell'omelia pronunciata ai funerali di Gloria Rosboch, l'insegnante strangolata con un laccio e poi gettata nel pozzo di una discarica in disuso dove è stata ritrovata quaranta giorni dopo la sua scomparsa.

"La rassegnazione e il sentirsi impotenti di fronte alle angherie della vita - ha aggiunto il parroco - non fa altro che proliferare ingiustizie e morti. Ci vuole il coraggio di indignarci". 

"Una comunità attonita e smarrita si è data appuntamento in questa Chiesa per stringersi attorno a mamma Marisa e a papà Ettore. Un lutto cittadino e una immensa folla sono il segno della nostra vicinanza e la partecipazione al vostro immenso dolore". Il parroco di Castellamonte, don Angelo Bianchi, si rivolge così, durante i funerali di Gloria Rosboch, a Marisa ed Ettore, gli anziani genitori dell'insegnante per il cui omicidio sono state arrestate tre persone.

"Sappiamo che tutto questo non può bastare a colmare il vuoto che Gloria ha lasciato in voi - ha aggiunto il parroco -.

Vorremmo che non fosse così, ma sappiamo che il vostro cuore è lacerato, perché la morte è sofferenza, la morte è dolore. Per un padre e una madre perdere la propria figlia, e perderla in un modo così tragico come questo, è come se vi strappassero la carne della vostra carne".

"Ringrazio le forze dell'ordine e il procuratore Ferrando, che con tenacia sono riusciti ad assicurare alla giustizia i responsabili di questo terribile omicidio". Lo ha affermato il parroco di Castellamonte, don Angelo Bianchi, nell'omelia per i funerali di Gloria Rosboch, l'insegnante di 49 anni strangolata con un laccio e poi gettata nella vasca di una discarica in disuso.

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