Strangolata e gettata in una vasca di scolo. E' morta così Gloria Rosboch, l'insegnante di 49 anni scomparsa dalla sua casa di Castellamonte lo scorso 13 gennaio. La svolta dopo oltre un mese di ricerche e di indagini da parte dei carabinieri, che hanno fermato Gabriele Defilippi, l’ex allievo 22enne già indagato per una truffa da 187 mila euro nei confronti della donna. A puntare il dito contro il giovane Roberto Obert, 54 anni, di Forno Canavese, l’amico e complice fermato con le stesse accuse. E’ invece accusata di concorso in omicidio Caterina Abbattista, 49 anni, la madre dello studente, infermiera pediatrica all’ospedale di Ivrea, oggi residente a Gassino Torinese. Omicidio volontario e occultamento di cadavere i reati ipotizzati nei confronti dei due uomini. “L'abbiamo strangolata e gettata via. Io non volevo, è stato lui”, avrebbe detto agli investigatori Obert, che ha poi indicato loro la discarica abbandonata in cui è stato recuperato il cadavere. L’acqua gelida in cui era immerso l’ha conservato quasi perfettamente: sul collo, secondo quanto ha rilevato il medico legale Roberto Testi, i segni dello strangolamento ben evidenti. Spetta ora al procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando e ai militari del nucleo investigativo dell'Arma, agli ordini del tenente colonnello Domenico Mascoli e del comandante provinciale, colonnello Arturo Guarino, completare il puzzle dell'inchiesta - e stabilire il ruolo dei tre fermati - che sin dalle prime battute si era indirizzata verso l’ex allievo.

Lo stesso che, nel 2014, si era fatto consegnare dalla Rosboch 187 mila euro in contanti. In cambio la promessa - mai mantenuta - di una vita insieme in Francia. Alle spalle un’altra relazione, quando era appena maggiorenne, con un’altra insegnante di Locana, sempre più grande di lui e, forse, anche lei vittima di un’analoga truffa. “Una volta Gloria mi ha detto: se riesco ad incontrarlo, la prima cosa che gli chiedo è perché si è comportato così”, aveva rivelato la madre dell'insegnante uccisa, Marisa Mores, 76 anni, nei difficili giorni delle ricerche. “Io le ho sempre detto, se mai avesse potuto vederlo, di non farlo da sola - aveva aggiunto -. L'avrei accompagnata io”. Invece lo scorso 13 gennaio, quando è uscita di casa per tornare a scuola, dove avrebbe dovuto partecipare ad una riunione che non si è mai tenuta, era sola. E sola - secondo una prima ricostruzione degli inquirenti - è salita sull’auto dell’ex allievo, dove c'era anche il complice. Quello che è successo dopo dovrà chiarirlo Defilippi, interrogato fino a tarda sera nella caserma di Ivrea. Con lui anche la madre, già interrogata col ragazzo per diverse ore martedì scorso. “Hanno risposto senza problemi a tutte le domande”, aveva detto il legale dello studente, Pierfranco Bertolino. Ma ancora non era stato trovato il corpo e il ragazzo non sapeva che l'amico, pochi giorni dopo, sarebbe crollato davanti ai carabinieri.
Obert e Defilippi due versioni diverse
Sono stati chiusi in isolamento e sono guardati a vista i tre arrestati per il caso di Gloria Rosboch, l'insegnante uccisa il 13 gennaio e gettata in una ex discarica di Rivara, nel Torinese. Gabriele Defilippi, 22 anni, si trova nella quinta sezione del carcere di Torino, formalmente accusato di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. E' lui che ha organizzato la truffa, lui che - stando a quanto dichiarato dal complice - avrebbe stretto un laccio intorno al collo di Gloria Rosboch, uccidendola. Accuse che davanti al
Gabriele Defilippi arrestato per l'omicidio di Gloria Rosboch,
pm Defilippi ha però respinto al mittente. Ora tace, chiuso in un mutismo tombale. Sua madre, Caterina Abbattista, 49 anni, è a sua volta in isolamento nella seconda sezione femminile del carcere di Torino. Per lei l'accusa di concorso in omicidio. Anche lei è sorvegliata a vista, ma - a quanto si apprende - non fa che piangere. "Non è giusto, non è giusto" continua a ripetere, ma è in evidente stato confusionale. Il complice e amante di Defilippi, Roberto Obert, 54 anni, è invece rinchiuso nel carcere di Ivrea. Anche lui, come il ragazzo, è accusato di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Defilippi in sede di interrogatorio lo ha accusato di essere stato lui l'esecutore materiale dell'omicidio, ma agli inquirenti Obert ha detto che ad uccidere è stato Defilippi. Ora anch'egli tace, in un silenzio assoluto. Un dato è emerso in modo inequivocabile dagli interrogatori: i tre arrestati hanno fornito versioni diverse. E tutti e tre prima del delitto hanno cercato di costruirsi quelli che avrebbero dovuto essere, dal loro punto di vista, degli alibi a prova di indagine. Il dato emerge da alcuni stralci dei verbali d'interrogatorio. Gabriele Defilippi ha dichiarato: “Io ho truffato la povera professoressa Rosboch, ma non l'ho uccisa... L'ideazione della truffa l'ha elaborata Obert, con cui ho una relazione...Quando è salita sull'auto, Obert in un secondo l'ha strangolata”. Obert, dal canto suo, ha affermato: “Ho avuto rapporti sessuali con Defilippi da quando aveva 16 anni...Ero al corrente della truffa..la Rosboch lo lo minacciava”. Così l'abbiamo caricata in auto “e lui, che era seduto dietro, l'ha strangolata con una corda, dopo venti secondi era morta”. E Caterina Abbatista, dopo essere stata informata di essere in stato di fermo perché suo figlio è accusato dell'omicidio della professoressa, ha dichiarato: “No, non è possibile... maledetti quelli che l'hanno uccisa”. E ha continuato a fornire agli inquirenti la versione di sempre: che lei, infermiera, quel giorno era al lavoro, in ospedale a Ivrea, e che suo figlio rimase tutto il giorno in casa. Ma i carabinieri hanno le prove, attraverso le celle telefoniche, che fu lei quel giorno a portare suo figlio a casa di Obert. Ora la donna è in carcere, sotto shock. Continua a piangere, sorvegliata a vista. Ieri si sono tenute le udienze di convalida da parte del gip di Ivrea Marianna Tiseo. Gabriele Defilippi e la madre hanno pianto durante l’udienza.
Uccisa perché rivoleva i suoi soldi
(FOTO RILASCIATA DAI CARABINIERI) tragitto percorso dagli arrestati con la vittima Gloria Rosboch, Torino,20 Febbraio 2016 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
(FOTO RILASCIATA DAI CARABINIERI) tragitto percorso dagli arrestati con la vittima Gloria Rosboch, Torino,20 Febbraio 2016 ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO
Un omicidio premeditato nei dettagli allo scopo di “zittire” le pretese di restituzione del denaro, 187 mila euro, che le era stato sottratto con una truffa e che era già in gran parte sparito. Questa la ricostruzione dell'omicidio di Gloria Rosboch, la 49enne professoressa di francese di Castellamonte il cui cadavere è stato trovato venerdì pomeriggio in una cisterna d’acqua tra Rivara e Pertusio. La donna, ha accertato l’autopsia, è stata strangolata con un laccio di tessuto, tipo un foulard, e poi gettata in quella che, secondo le idee degli esecutori, avrebbe dovuto essere il suo nascondiglio eterno. Qualcosa, però, è andato storto nei piani di Gabriele Defilippi, 22 anni, ex allievo dell’insegnante, e di Roberto Obert, 54 anni, di Forno, che ha confessato di avere una relazione sentimentale con il ragazzo. Dopo 37 giorni di indagini sono stati arrestati dai carabinieri che hanno accumulato una serie di prove schiaccianti contro di loro. Entrambi gli arrestati hanno confessato tutto. Ma hanno fornito versioni diverse, accusandosi a vicenda su chi sia stato l'esecutore materiale del delitto. Il primo a crollare, dopo cinque ore di interrogatorio, è stato Obert, che prima di ieri non era mai stato sentito dagli investigatori. Il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, che li ha interrogati la notte scorsa insieme ai colonnelli dei carabinieri Arturo Guarino e Domenico Mascoli, si è detto “colpito dalla mancanza di umanità da parte di entrambi”. “Parlano dell'assassinio come di qualcosa che è accaduto e che non li riguarda. Obert, tuttavia, è sembrato liberarsi da un peso, mentre Defilippi ha avuto un atteggiamento del tutto diverso”. Per gli investigatori sulla premeditazione non c’è alcun dubbio. I tabulati telefonici provano che Defilippi e Obert un paio di giorni prima dell’omicidio fecero un sopralluogo nell’ex discarica dove è stato trovato il corpo di Gloria Rosboch. Il 13 gennaio, giorno dell’omicidio, i due dialogarono al telefono utilizzando due sim acquistate appositamente, una delle quali venne subito distrutta. Gli inquirenti hanno accertato inoltre che i due si sono costruiti falsi alibi. Il giorno prima dell’omicidio, Defilippi danneggiò volontariamente la sua Fiat 500 per poterla così portare in un'officina. Era il suo alibi: disse agli investigatori che il 13 gennaio non era uscito di casa perché aveva l'auto in riparazione. In realtà lui e Obert si mossero con le due auto di Obert, una Renault Twingo bianca e una Mini Cooper. L’omicidio venne commesso a bordo della Twingo. Fu la madre di Defilippi, Caterina Abbattista, 49 anni, ad accompagnare il figlio dalla loro casa di Gassino alla casa dell’amico a Forno Canavese. La donna, arrestata per concorso in omicidio, continua a negare qualsiasi coinvolgimento. Ma secondo le accuse le celle telefoniche provano che ha mentito: aveva detto di avere passato la giornata all’ospedale di Ivrea, dove lavora, e che Gabriele era rimasto a casa a Gassino col fratello 13enne. Paradossalmente, anche quest’ultimo ha fornito una prova che li ha inchiodati: il 13 gennaio, essendo solo a casa, ha chiamato più volte la mamma e il fratello maggiore, che non hanno risposto. Ma così facendo ha attivato le celle telefoniche che hanno mostrato i loro reali spostamenti.
Le tante identità di Gabriele Defilippi
All'anagrafe, un nome, Gabriele Defilippi, 22 anni. Sul web, tre, quattro, cinque, dieci identità diverse, accompagnate di volta in volta dal profilo adatto al tipo di social network utilizzato: broker, studente, bravo figliolo, modello, artista fascinoso, artista maledetto a seconda che il profilo fosse usato su Linkedin, su

Facebook, su Instagram, su altro. E' tutto questo - almeno a giudicare dai suoi tanti profili web - Gabriele Defilippi, l'ex allievo di Gloria Rosboch fermato dai carabinieri per rispondere a questa accusa: omicidio volontario e occultamento di cadavere. I carabinieri di Castiglione della Compagnia di Chivasso sono andati a prenderlo a Gassino su ordine del procuratore capo di Ivrea, nell'abitazione della madre, Caterina Abbattista. Madre e figlio sono poi stati portati in caserma a Ivrea, per essere interrogati dal procuratore capo, Giuseppe Ferrando. Anche la donna è stata fermata, con l'accusa di concorso in omicidio. Erano già stati ascoltati martedì scorso, in caserma a Torino: oltre cinque ore di interrogatorio condotto dal capo del reparto investigativo, colonnello Domenico Mascoli. Cinque ore di domande alle quale - come riferito dall'avvocato Pierfranco Bertolino - Gabriele Defilippi aveva risposto "senza problemi, come persona informata dei fatti". Oggi i fatti sui cui Gabriele Defilippi deve rispondere sono molto più circostanziati. Un suo amico, Roberto Obert, 54 anni, di Forno Canavese, ha confessato. Ha detto ai carabinieri che è stato lui, Gabriele, a strangolare Gloria Rosboch. Esattamente il 13 gennaio scorso, il giorno in cui dell'insegnante si sono perse le tracce. Stando a quanto detto da Obert, Gloria Rosboch è stata strangolata in auto, poi portata in una ex discarica tra Rivara e Pertusio, e lasciata lì, come gettata via. Il medico legale ha già confermato che dai primi accertamenti sul cadavere risultano evidenti segni sul collo compatibili con uno strangolamento. Perché Gabriele Defilippi sarebbe arrivato a tanto? Perché - è questa l'ipotesi più probabile - Gloria Rosboch voleva dire tutto. L'ex allievo aveva avuto una relazione epistolare con la sua insegnante, gli investigatori hanno verificato decine di email al riguardo. Gloria Rosboch si era forse innamorata di una delle tante identità di quel ragazzo, al punto che era arrivata a dargli - in contanti - tutti i suoi risparmi, 187 mila euro. Dal giorno dopo lui era scomparso. Ogni tentativo di lei di contattarlo era andato a vuoto. Non ha mai saputo - Gloria Rosboch - che Gabriele sul web ha continuato ad esistere nascosto dietro a quattro, cinque, dieci altre identità. A Castellamonte, dove Defilippi ha vissuto con la madre in una casa vicino al Comune, alcuni suoi ex compagni ricordano che a lui capitava a volte di presentarsi a scuola vestito come uno dei componenti della band “Tokyo Hotel”: occhi truccati, unghie finte e laccate, capelli lunghi e tinti. A Gassino Torinese, invece, dove ha abitato nell'ultimo periodo, Defilippi non era molto conosciuto. I vicini di casa non lo vedevano spesso in giro. Ma ricordano che nella sua villetta c'era un continuo via vai di gente, per party e feste che duravano fino a tarda notte.
I Rosboch chiedono il silenzio
Don Angelo: “La luce di Cristo venga ad illuminare le tenebre” “Oggi me lo sentivo”: sono state queste le uniche parole pronunciate da Marisa Mores, 76 anni, madre di Gloria Rosboch, dopo che dalla televisione ha appreso che sua figlia era stata trovata. Morta. L'avevano uccisa e gettata in una discarica a una manciata di chilometri dalla loro casa di Castellamonte. “Oggi me lo sentivo. Avevo
Gloria Rosboch
lasciato la cassetta dell'acqua fuori dalla porta, mi ero sbagliata. Ho capito da quello che oggi era una giornata storta” ha commentato parlando con il suo avvocato. “Poi quando è arrivato un carabiniere a bussare alla porta, ho capito...”. E le è crollato il mondo addosso. Con lei il marito Ettore, un’amica dell'insegnante e l'avvocato di famiglia, Stefano Caniglia. La famiglia di Gloria Rosboch ringrazia quanti hanno espresso cordoglio per la scomparsa della figlia, e ora chiede che sia rispettata la privacy. “La signora Marisa e il signor Ettore vogliono far sapere che non rilasceranno dichiarazioni, e chiedono che sia rispettato il loro comprensibile bisogno di riservatezza”, precisa l’avvocato. Nei giorni scorsi davanti alla villetta di Castellamonte è stato un via vai continuo di persone. Molti i conoscenti, alcuni dei quali sono stati ricevuti in casa. Molti, però, anche i curiosi. Da qui l'appello del legale, a nome della famiglia. Un bambino di Castellamonte, accompagnato dalla madre, ha lasciato un mazzo di tulipani bianchi accanto al cancello della villetta. Gloria Rosboch, conosciuta da tutti i paese, è stata ricordata nella messa del sabato dal parroco, don Angelo Bianchi. “Ci troviamo qui - ha detto nell'omelia - in un momento particolare della nostra comunità per un fatto avvenuto in paese dove una nostra amica, una maestra, ha perso la vita. L'unica parola è la luce di Cristo che illumina le tenebre”. I funerali di Gloria Rosboch verranno celebrati mercoledì pomeriggio a Castellamonte. Il sindaco Paolo Mascheroni ha proclamato il lutto cittadino.
Trovata a Forno una cassetta
di sicurezza. E’ quella dei soldi?
Sceglieva le sue prede. Giovani o più anziane di lui, belle o brutte, uomini o donne. Senza differenza. Ma soprattutto persone per lo più sole, che in lui trovavano una scappatoia, l'illusione della giovinezza. Faceva sesso con loro, scattava immagini hard e poi le ricattava: “Dammi i soldi oppure pubblico le fotografie”. Sarebbe diventato questo il modus operandi di Gabriele Defilippi. Nella sue rete sarebbe cascata più di una vittima: la fragile professoressa Gloria Rosboch, il complice Roberto Obert. E' così, almeno, che giornali e tv descrivono in modo ridondante in questi giorni il 22enne considerato l'omicida della 49enne insegnante di Castellamonte. Giovane, bello, fascinoso. Così avrebbe trovato il modo di evadere da quella provincia che gli stava troppo stretta. Un gioco durato tanto ma oggi bruciato in fretta. L'avvocato di Defilippi, Pierfranco Bertolino, ha chiesto che sia svolta una perizia sul giovane originario di San Giorgio, cresciuto a Castellamonte, dove aveva stretto conoscenza con la Rosboch, e oggi residente a Gassino Torinese. Ieri pomeriggio, durante l'interrogatorio di garanzia, Gabriele, ad un certo punto, è scoppiato a piangere. Intanto sarebbe stata individuata e sequestrata una cassetta di sicurezza, in una banca di Forno Canavese, dove probabilmente è conservato il denaro, o parte di quei 187 mila euro oggetto della truffa con cui, forse, ipotizzano gli inquirenti, il ragazzo si sarebbe acquistato la villetta nel torinese. Castellamonte,
aggiornamento 1 - Abbattista non dice la verità