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CASTELLAMONTE. Insegnante uccisa: tre arresti, tre versioni diverse

Nel caso Gloria Rosboch, l'insegnate di Castellamonte uccisa il 13 gennaio scorso e poi nascosta in una cisterna nei boschi Rivarolo, un dato emerge in modo inequivocabile: i tre arrestati avevano pensato a come costruirsi i loro rispettivi alibi, ma negli interrogatori hanno fornito versioni diverse. E' quanto emerge dagli stralci dei verbali d'interrogatorio pubblicati oggi da La Stampa. Gabriele Defilippi, il giovane di 22 anni che ha truffato la sua ex insegnante, il suo amico-amante Roberto Obert, di 54 anni, e la madre di Defilippi, Caterina Abbatista, 49 anni, nell'interrogatorio notturno reso in caserma a Torino hanno confermato che per il 13 gennaio si erano costruiti un alibi, ma nello stesso tempo hanno fornito versioni diverse su come si sono svolti i fatti. Defilippi ha dichiarato: "Io ho truffato la povera professoressa Rosboch, ma non l'ho uccisa.. L'ideazione della truffa l'ha elaborata Obert, con cui ho una relazione...Quando è salita sull'auto, Obert in un secondo l'ha strangolata". Obert ha dichiarato: "Ho avuto rapporti sessuali (con Defilippi, ndr) da quando aveva 16 anni...Ero al corrente della truffa.. la Rosboch lo lo minacciava". Così l'abbiamo caricata in auto "e lui, che era seduto dietro, l'ha strangolata con una corda, dopo venti secondi era morta". Caterina Abbatista, informata di essere in stato di fermo perché suo figlio è accusato dell'omicidio della professoressa, ha dichiarato: "No, non è possibile... maledetti quelli che l'hanno uccisa". Dichiara anche di essere andata a lavorare il 13 gennaio regolarmente. I carabinieri hanno verificato che non è così.

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