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CASTELLAMONTE. "Vai via da casa mia, cupio", alla sbarra

CASTELLAMONTE. "Vai via da casa mia, cupio", alla sbarra

tribunale

Non ne voleva sapere di lasciare l'abitazione da cui era stato sfrattato. Al punto di continuare ad occuparla, nonostante fosse subentrato un acquirente. "Andate via, questa è casa mia" avrebbe inveito, travolto dalla rabbia, Mauro Perono Bacchiardo, castellamontese finito alla sbarra con l'accusa di minaccia nei confronti di Andrea Carlino, classe 1975 e residente a Cuorgnè, e della madre di quest'ultimo, Giuseppina Callà, i quali avevano comprato all'asta l'immobile al centro della contesa, situato in frazione Spineto a Castellamonte.

Il processo è cominciato l'altra settimana di fronte al giudice Ombretta Vanini del Tribunale di Ivrea. "Quel giorno- ha raccontato Carlino, interrogato dal Pm Letizia Ferraris, riferendosi al 10 novembre del 2009 – mi ero recato, come altre volte, presso l'abitazione di Spineto. Dovevo trovare il contatore e chiudere l'acqua". Carlino ha raccontato di aver acquistato la casa nel 2004, ma Perono Bacchiardo si era sempre rifiutato di andarsene, nonostante nel 2007 vi fossero stati anche posti i sigilli. "Lui li aveva tolti – ha riferito la persona offesa in aula -, continuava a restarci dentro. Quel giorno non c'era, così avevo chiamato i carabinieri per un controllo. Poi l'ho trovato nel cortile e ha cominciato ad insultare me, chiamando 'cupio', e mia madre, dicendoci che ci avrebbe tagliato la gola. Le ha anche tirato una spazzola dietro". Carlino, insomma, nonostante l'acquisto, non aveva potuto abitare quella casa. "Oggi – ha tirato un sospiro di sollievo - sembra che se ne sia andato definitivamente".

Anche i Carabinieri intervenuti hanno confermato l'atteggiamento dell'imputato, difeso dall'avvocato Alessandra Bazzaro. Il processo è stato rinviato per sentire altri testimoni.

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