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CASELLE. Legalità, “Abbiamo perso un’opportunità”

CASELLE. Legalità, “Abbiamo perso un’opportunità”

Mauro Esposito

La legalità, e la cultura della stessa, sono due cardini del pensiero di Mauro Esposito, consigliere comunale di opposizione in quel di Caselle per la civica “Ricominciamo per Caselle”.

E nel corso dell’ultimo consiglio comunale, Esposito ha dato vita ad uno scambio di opinioni con la maggioranza del sindaco Luca Baracco sul tema della carta di “Avviso Pubblico”, ovvero l’associazione nata nel 1996 - e che ora ha sede a Grugliasco, dal presidente Roberto Montà, sindaco della stessa città - e che riunisce tutti i sindaci, assessori e consiglieri comunali che vogliono impegnarsi nella promozione della cultura della legalità.

Esposito ha presentato due mozioni su questo argomento. La prima, quella della partecipazione del Comune alle attività di “Avviso Pubblico” è stata approvata all’unanimità, con Baracco e i capigruppo consiliari che sono stati individuati come rappresentanti per le diverse occasioni pubbliche organizzate dall’associazione.

La seconda, invece, è stata bocciata dalla maggioranza, con le astensioni del duo Alessandro Favero e Andrea Fontana, e i voti favorevoli dei pentastellati Andrea Dolfi e Roberto Giampietro e dello stesso Esposito.

Ma cosa chiedeva Esposito? Di aderire alla Carta di Avviso Pubblico, redatta da un gruppo di lavoro di esperti, giuristi, funzionari pubblici e amministratori locali e composta da 23 articoli. La Carta indica concretamente come un buon amministratore possa declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione. Contrasto al conflitto di interessi, al clientelismo, alle pressioni indebite, trasparenza degli interessi finanziari e del finanziamento dell’attività politica, scelte pubbliche e meritocratiche per le nomine interne ed esterne alle amministrazioni, piena collaborazione con l’autorità giudiziaria in caso di indagini e obbligo a rinunciare alla prescrizione ovvero obbligo di dimissioni in caso di rinvio a giudizio per gravi reati, come mafia o corruzione.

Ci sono criticità che dovremmo sviluppare, per capirle meglio. Non possiamo aderire alla Carta solo per questioni di etica. E poi, a dirla tutta, l’adesione alla Carta è un fatto personale, non può aderirvi il consiglio comunale come istituzione. Ma ognuno di noi lo dovrebbe fare a livello singolo. Una cosa è certa: noi siamo persone oneste, a prescindere dal fatto che si aderisca o meno alla Carta. Ci sono Comuni che non hanno aderito ad Avviso Pubblico pur con consiglieri che hanno aderito alla Carta”, tiene a precisare Baracco.

Insoddisfatto Esposito: “Si è persa un’occasione, una opportunità. Specie quando stanno per iniziare i lavori dell’Open Mall Caselle”.

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