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CASELLE. Un premio all’architetto “simbolo di legalità”

CASELLE. Un premio all’architetto “simbolo di legalità”

Importante riconoscimento per Mauro Esposito, l’architetto casellese 53enne, testimone di giustizia nel processo San Michele, che con le sue dichiarazioni ha permesso la condanna di un uomo nell’ambito dell’inchiesta che ha smascherato i loschi affari della ‘Ndrangheta in Piemonte e in particolare della ‘ndrina di San Mauro Marchesato, che ormai era riuscita ad insediarsi anche nell’area metropolitana torinese.

Esposito d’ora in poi sarà vice presidente onorario dell’associazione “Legalità Organizzata”, sodalizio che vede come presidente l’avvocato Roberto Catani, come vice presidente Tommaso Conversano, segretario Massimiliano Grufi e quale socio fondatore quel Pino Masciari, anche lui testimone di giustizia e che nel corso di questi anni è diventato amico dello stesso Esposito.

Siamo un gruppo di persone che credono che la legalità sia il valore indispensabile per la crescita sociale, culturale ed economica di un paese. Ci impegniamo per promuovere la cultura della Legalità, del Lavoro e della Libertà come principi fondamentali della società civile, basata a sua volta sui fondamentali valori costituzionali”, spiegano dalla sede di corso Francia 252, con il presidente che aggiunge come Esposito è “un personaggio di spicco che si unisce alla figura del nostro socio fondatore Pino Masciari. Legalità Organizzata sarà ancora di più accanto agli imprenditori e cittadini taglieggiati dalla criminalità organizzata, e sempre di più promotrice della cultura della legalità”.

Lo stesso Esposito ha anche annunciato come dalla prossima primavera sarà nelle librerie il suo libro “Le mie due guerre contro la mafia e lo Stato”, pubblicato dal gruppo editoriale “La Nave di Teseo”, e che racconta le sue disavventure di questi ultimi anni, tutte balzate agli onori delle cronache. “Il libro sarà dedicato al giudice Tiziana Proietti, della V sezione Penale del Tribunale di Torino che è morta nel 2016 a neanche 43 anni proprio mentre si stava occupando del processo San Mauro Marchesato. Parte del ricavato del mio libro verrà destinato alla ricerca contro il cancro per trasformare in bene tutto il male che questa vicenda ha prodotto”.

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