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03 Ottobre 2018 - 12:05
Protagonisti del convegno da sinistra: Massimo Gatto, Carmen Tira e Domenico Ballor
La fatturazione elettronica incombe ed è bene farsi trovare pronti. Martedì 25 settembre, al Jet Hotel di Caselle, i professionisti di “A.B.T.” (studio commercialisti) e Wolters Kluwer (software house) hanno spiegato, passo dopo passo, tutto ciò che servirà a creare digitalmente una fattura, obbligatoria dal 1 gennaio 2019.
“C’è un processo di digitalizzazione delle imprese – ha spiegato Domenico Ballor, dello studio A.B.T. -. L’agenzia delle entrate si aspetta di ridurre l’evasione sull’iva, con la fatturazione l’agenzia avrà in tempo reale le fatture di tutte le imprese italiane e si aspetta circa 13 miliardi da questa iniziativa. E poi, un altro obiettivo che si propone è quello di accelerare i tempi della riscossione. Noi ci auguriamo che non ci siano proroghe, per non avere metà cartaceo e meta digitale”. Cos’è, dunque, la fattura eletronica? “Non è un pdf – ha proseguito Ballor -. Per il ciclo attivo, l’impresa dovrà fare una fattura (in xml, per esempio) tramite un software che la genera in formato xml. Poi verrà trasmessa in un contenitore detto “sistema di interscambio”, delle agenzie delle entrate, che le smista al cliente. Per il ciclo passivo, invece, il contrario: il cliente fa la fattura a voi (imprese) dovete pescarla dal sistema di interscambio. Tutto questo avrà un impatto sui sistemi gestionali delle aziende. Noi, come studio, pensiamo che questo obbligo del flusso informatico sia un’opportunità. Siamo a ottobre ormai, l’obbligo parte a gennaio...siamo già in ritardo (sorride)”. Dunque dal 1 gennaio 2019, a meno di proroghe, la fattura cartacea non avrà più alcun valore. “Con questo nuovo sistema si vuole contrastare l’evasione – ha spiegato Carmen Tira, responsabile della “software house” Wolters Kluwer -. Cos’è una fattura elettronica? Un file in formato xml (secondo un tracciato definito) firmato digitalmente e che contiene le info della fattura. Tutti i titolari di partita iva saranno obbligati all’emissione della fattura elettronica (con l’eccezione delle aziende che operano col regime dei minimi forfettari e chi lavora nel campo agricolo) da inviare al sistema di interscambio (Sdi)”.
Ma che cosa cambia in pratica? “Per ciclo attivo – ha detto Carmen Tira -. Si deve creare un file (xml) secondo il tracciato definito dall’agenzia delle entrate, apporre la firma digitale, inviare fattura al sistema di interscambio e al commercialista per la contabilizzazione. Per il ciclo passivo, invece, si riceve la fattura elettronica, si visualizza il file in xml e si invia la fattura al commercialista”.
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