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CASELLE. Inghiotte un punteruolo a scuola materna: conclusa la vicenda giudiziaria

CASELLE. Inghiotte un punteruolo a scuola materna: conclusa la vicenda giudiziaria

Era stato attratto da quella scatola, poggiata su una mensolina, all’interno di uno dei laboratori della scuola materna “Andersen” di Strada Salga a Caselle.

Nessuna maestra si era accorta di quella scena, con il piccolo Andrea Melis che ha così avuto il tempo di aprirla e prendere uno dei punteruoli che c’erano all’interno e inghiottirlo. Rischiando la vita, salvato solo dalla bravura dell’equipe medica del 118 e di quella chirurgica del Regina Margherita, che lo ha operato d’urgenza.

Da quel giorno di ottobre del 2012 sono passati cinque anni. E ora Andrea di anni ne ha dieci.

Dopo un lustro, nei giorni scorsi si è conclusa la vicenda giudiziaria, dopo che i genitori del bimbo avevan denunciato la maestra e la scuola, visto che l’insegnante non aveva creduto al piccolo.

“Nonostante la maestra avesse contato i punteruoli e ne avesse constatato l’assenza di uno di questi - spiega la nonna, Mirella Lai, nota commerciante di Mappano - non aveva creduto alla versione dei fatti di mio nipote. Eppure continuava a piangere e a lamentarsi”.

E la Iv sezione penale del Tribunale di Torino ha stabilito come dovesse essere risarcito con 80mila euro, che nei prossimi mesi verranno versati dal Ministero della Pubblica Istruzione.

“Una prima battaglia vinta - spiega la Lai - anche perché la perizia d’ufficio, effettuata dal consulente tecnico Marcello Milano, ha spiegato come mio nipote abbia subito un danno permanente nel tratto gastro-intestinale e un’invalidità del 16%”. 

Con questa sentenza “il Tribunale di Torino - afferma l’avvocato della famiglia Melis, Pietro Massaro - ha voluto porre in evidenza la disattenzione della maestra. Perchè se può essere lecito usare dei punteruoli a scuola per attività didattiche, non è possibile che un insegnante si possa distrarre e lasciare alla portata dei bambini quegli oggetti così appuntiti”.

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