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19 Luglio 2017 - 15:04
Il rombo dei motori di decine di moto da cross. I palloncini bianchi e azzurri con attaccati dei biglietti a firma dei tanti amici. E una moltitudine di persone, che hanno voluto dare in questo modo l’ultimo e toccante saluto a Lorenzo Carnino, il 16enne di San Francesco al Campo, morto lunedì 10 luglio a seguito di un incidente stradale avvenuto in via Alle Fabbriche, dopo essere rimasto schiacciato sotto le ruote del carro rimorchio del trattore dell’ex sindaco di Caselle, Giuseppe Marsaglia.
Ieri pomeriggio - in una cerimonia piuttosto celere per volere della famiglia stessa - nella parrocchia di Santa Maria Assunta oltre duecento persone hanno voluto rendere omaggio a “Lollo”, come da tutti veniva soprannominato. E fra i presenti c’era anche lo stesso Marsaglia, che a distanza di una settimana non riesce a darsi pace per l’accaduto, nonostante le indagini dei carabinieri hanno accertato come l’ex sindaco quel giorno non potesse fare nulla per evitare la tragedia.
E lo scorso venerdì, nella camera mortuaria dell’ospedale di Cirié, è stata eseguita l’autopsia sul corpo del 16enne, come richiesto dalla Procura di Ivrea nell’ambito delle indagini di rito.
“Non riesco a credere che tu non sia più qui con noi - si legge in un biglietto attaccato ad uno dei palloncini - che d’ora in poi non potremo più passare i pomeriggi assieme. Mi mancherai”. E, ancora: “Un giorno ci ritroveremo, amico mio. Da lunedì scorso nulla sarà più uguale. Ciao Lollo”.
Il parroco di Caselle, nella sua omelia, ha esortato amici e parenti a stringersi attorno ai famigliari di Lorenzo, a continuare a proteggerli, donando a loro l’amore che donavano al giovane.
Fuori e dentro la chiesa, in tanti non hanno retto l’emozione, lasciando spazio alle lacrime e ai pianti a dirotto. “Perché non è giusto che questo ragazzo sia morto così giovane. Perché? Perchè proprio Lollo?”.
Al termine, tra due ali di folla, il feretro di Lorenzo si è incamminato verso il tempio crematorio di Mappano, dove si è tenuta un’altra cerimonia di commiato, questa volta ristretta ai soli familiari.
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