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06 Aprile 2017 - 16:36
Il tribunale di Ivrea
Della serie: non poteva andargli peggio.
Provate un po’ voi a mettervi nei panni di Giorgio Lo Bue, casellese di 69 anni.
“Un cittadino modello”, giura e spergiura l’avvocato Marco Ronco, anche di fronte al giudice e al pubblico ministero.
Giorgio Lo Bue, nel gennaio di due anni fa, subisce due furti, nell’arco di poche settimane, nella sua seconda casa a Borgaro, una cascina diroccata che ha acquistato per ristrutturarla.
Lì vicino c’è il campo nomadi e, sarà anche un caso, ma la sua abitazione viene visitata un paio di volte.
Nel secondo furto subito, al pensionato di Caselle spariscono anche due fucili, regolarmente registrati, che teneva nascosti sotto il divano.
Giorgio Lo Bue denuncia il danno ai carabinieri ma, alla fine, si ritrova imputato in un processo penale. Ecco: come vi sentireste al suo posto?
Il reato di cui viene accusato - per cui è stato condannato ad una sanzione di 600 euro, oltre al pagamento delle spese processuali -, è quello di non aver denunciato il trasferimento di quelle due armi dalla casa di Borgaro a quella di Caselle.
“Una dimenticanza - ha allargato le braccia, nella sua arringa difensiva, l’avvocato Marco Ronco -. Deteneva quelle ed altre armi dal 1992 e il porto l’aveva ottenuto nel 1972…”.
Non è bastato, però, per risparmiargli la condanna.
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