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CASALBORGONE. “Cortili di gusto”: dov’è il Monferrato? Domande stupide agli organizzatori etici

CASALBORGONE. “Cortili di gusto”: dov’è il Monferrato? Domande stupide agli organizzatori etici

Vitale Ermanno

Il 6 e 7 agosto si è svolta nel Capoluogo di Casalborgone la manifestazione "Cortili di gusto", definita "cena itinerante con specialità monferrine a cura dei ristoratori e dei produttori del territorio". 

In realtà l'organizzazione faceva capo all'associazione Explore Monferrato" (http://www.exploremonferrato.com/site/ ) con sede presso il Comune di Casalborgone. 

Il Comune ha naturalmente patrocinato l'iniziativa, e c'è stata l'immancabile partecipazione del Faber Teater (non avrai altro teatro all'infuori di me). 

La zelantissima ordinanza sindacale 16/2016 (quest'anno quasi tutte le ordinanze riguardano il Capoluogo, siamo onorati) prevedeva, "rilevata la necessità di tutelare la pubblica incolumità", per tutto il Capoluogo il divieto di sosta e transito dei veicoli, dalle 12 di sabato fino a domenica notte. 

Non convinto di aver fatto abbastanza, lo zelantissimo Sindaco ha scritto: "Le auto dei residenti del centro storico dovranno essere parcheggiate possibilmente in zona Airali", cioè non solo fuori del centro storico, ma proprio nel paese basso. La prossima volta il Sindaco ordinerà "possibilmente" ai residenti del Capoluogo di parcheggiare nei comuni limitrofi? 

Si potrebbe subito osservare che Casalborgone, e tantomeno S. Sebastiano, e comunque i luoghi cui appartengono molti produttori e i ristoratori riuniti nell'associazione, non risultano essere propriamente nella regione storico-geografica denominata Monferrato (che si estende tra le province di Asti e Alessandria) ma casomai ai margini esterni del Basso Monferrato. Ma non importa, consideriamola una licenza poetica per darsi un po' di blasone enogastronomico.  

Una piccola balla. Ma in compenso, le finalità dell'associazione sono nobilissime, e danno torto a chi pensasse che si tratta di produttori e ristoratori che hanno legittimamente  riunito le forze per meglio commercializzare le loro imprese, per fare marketing insomma. 

Si legge, per esempio, all'art. 2 dello Statuto di Explore Monferrato che si intende promuovere, nientemeno, "la valorizzazione e l'incentivazione delle relazioni umane, della solidarietà tra le generazioni e del rapporto tra visitatori e comunità locali". 

Pare un'associazione di santi: tutto è etico e intelligente, le buone intenzioni si sprecano, vale la pena di leggere questa meraviglia di Statuto. Si dà fiato alla fanfara della retorica dello sviluppo sostenibile, tra cui spicca l'impegno  a favorire "la riqualificazione e decontaminazione delle aree industriali dismesse".Molto bene, io dalla mia finestra vedo un'area di capannoni dismessi, non proprio il massimo per un paesaggio che si vorrebbe di natura incontaminata, che furono utilizzati da una ditta di autotrasporto. Si potrebbe iniziare di lì la bonifica e la riconversione... magari in un'area adeguatamente attrezzata a ospitare manifestazioni come "Cortili di gusto".

Appunto, la manifestazione. 

Un successo di visitatori, senza dubbio, il sabato sera, molto più moscia la domenica, che forse era di troppo. Ma proprio perché è stato un "evento" partecipato, occorreva, in ragione degli sbandierati principi etici dell'Associazione e dell'Ordinanza che fa riferimento alla pubblica incolumità, garantire maggiore sicurezza a tutti, residenti e visitatori. Invece, per fornire elettricità ai punti vendita, è stato un festival di cavi elettrici volanti, utilizzando anche materiale adatto solo agli interni. Ma soprattutto è stato spiacevole dover intervenire per chiedere che i banchi fossero disposti in modo tale da non impedire o rallentare troppo  il transito di autoambulanze o mezzi di soccorso. E sentirsi rispondere da uno degli organizzatori così "etici" che non aveva mai sentito un'obiezione tanto "stupida" non può che lasciare perplessi. Non è successo nulla, e speriamo non accada mai niente. Ma a volte anche qualche minuto è prezioso per i soccorsi. Se all'organizzatore che ha giudicato "stupido" avanzare una richiesta del genere fosse capitato di sentirsi male, forse avrebbe gradito non trovare impedimenti che rallentassero il suo soccorso. E poi c'è il monferrino, la valuta-fiche con la quale si compravano i prodotti alle bancarelle. Ma di questo alla prossima puntata.

Ermanno Vitale

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