“Cavallero viola i diritti dei comuni cittadini impedendo la registrazione del Consiglio comunale”. E’ un fiume in piena Amos Giardino nel denunciare quello che è successo sabato mattina a Casalborgone, quando, un po’ a sorpresa, visto che mai c’è stata una convocazione di “sabato mattina”, s’è riunito il Consiglio. “Se già da queste parti il pubblico non è quasi mai garantito alle sedute consiliari, figuriamoci alle 11 di sabato mattina: in sala, non c’era praticamente nessuno”, sbotta l’ex sindaco. Sarà per rendere un “servizio pubblico” - non quello di Santoro s’intende -, che Amos Giardino, collaboratore di questo giornale, s’è presentato in sala con tanto di videocamera e cavalletto per riprendere la seduta. Non l’avesse mai fatto. Il primo cittadino Francesco Cavallero s’è subito agitato. “Lei non può filmare, l’ho già detto una volta”, facendo riferimento al battibecco avuto al precedente Consiglio comunale. Hai voglia, per Giardino, a provare a convincere la maggioranza. “E’ una seduta pubblica, a quale titolo mi vieta la registrazione?”, ha domandato l’ex sindaco. Morale della favola, nell’imbarazzo generale, prima ancora che iniziasse, il Consiglio è stato sospeso. Salvo poi riprendere, con la maggioranza che ha mostrato i muscoli: “Il regolamento comunale non prevede la registrazione, lei non è un giornalista nè un pubblicista, è solo un comune cittadino, pertanto non può registrare”, ha inforcato Cavallero, quasi fosse una discriminante l’essere giornalista oppure no... boh! In sala sono arrivati anche i carabinieri e, alla fine, Giardino ha desistito. “Essendosi creata una situazione di muro contro muro, di fatto sono stato costretto a lasciare la sala, per l'abuso di potere del sindaco, che non mi consentiva di utilizzare la registrazione - spiega, a bocce ferme, Giardino -. Non mi è restata altra alternativa se non quella di recarmi presso il Comando dei Carabinieri di Casalborgone ed esporre le violazioni dei miei diritti. Tutto questo senza che la responsabile della Trasparenza e dell'anticorruzione, Anna Anobile, abbia preso alcuna posizione in merito...”. “Evidentemente - conclude l’ex sindaco di Casalborgone - qualsiasi cosa per Cavallero è lecita, pur di non avere pubblico presente in sala consiliare. Al sindaco Cavallero la trasparenza istituzionale proprio va stretta: ormai è abituato a deliberare qualsiasi cosa in una sala deserta”. Per la cronaca, il Consiglio comunale s’è poi riunito e in un amen ha votato la surroga del consigliere Davide Maffucci con Romina Da Lozzo. Surroga su cui pende il pronunciamento del Tar per il ricorso presentato dallo stesso Maffucci.
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