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Vi fanno neri come… la morte. E lo fanno dal 1954, da quando un gruppo di amici del quartiere San Grato ha deciso di fondare la squadra degli Aranceri della Morte. A guidarli da 10 anni è il presidente Giuseppe Sado. Si ritrovano al bar Tre Galli e tirano in Piazza di Città. Sono la seconda squadra più numerosa: quest’anno 1.644 iscritti. La prima divisa è una tuta da lavoro blu con berretto da legione straniera. La casacca nera che tutti conosciamo arriva a fine anni ’50, con pantaloni verdi e fazzoletto bianco, quando nasce anche il simbolo, un teschio stilizzato con due ossa incrociate. Negli anni ’60 i pantaloni diventano di colore rosso con bande nere a lato. L’età d’oro della Morte è negli anni ‘70, con una serie di successi sotto la guida di William Grassi e la prima vittoria. Dal 1989 il direttivo si rinnova con Emilio Braghieri presidente. Una decina di anni dopo arriva la nuova sede di via Perotti. Nel 1999 la Morte organizza ad Ivrea “Una Partita per la Vita”, evento che vede come madrina il premio Nobel Rita Levi Montalcini e come mascotte il Gabibbo. In campo si fronteggiano gli aranceri della Morte e la Nazionale Calcio Artisti Tv. Di fronte a 1.300 spettatori trionfano gli aranceri per 6 a 4. L’incasso è tutto devoluto all’Aism. In occasione dei 50 anni, la Morte è insignita dell’onorificenza ‘Oditori et Intendenti Generali delle Milizie et Genti da Guerra del Canavese’, perché ha contribuito a rendere unico il Carnevale. Quell’anno anche la vittoria del primo premio assoluto. Nel 2008 la Morte vince il primo premio per la combattività, così come nel 2009, quando conquista il posto d’onore nella classifica generale. Nel 2015 il primo posto assoluto.  Alla sfilata ogni anno la squadra sceglie un tema diverso. La goliardia per la Morte è all’ordine del giorno: una volta fecero girare in piazza per tre giorni una bara vera che una mattina il presidente si è ritrovato sotto casa. Tra gli eventi organizzati la “maialata” ad apertura del Carnevale e il sabato sera la festa nei Giardini Cavour.  Il motto è “Tira finché pasta” perché al termine della battaglia, ogni giorno, viene distribuita la pasta agli aranceri.  Tra i premi conferiti: la Morte d’argento per gli 8 anni di tiro, la Morte d’oro per i 20 anni di tiro e il Teschio leggenda per i 40. C’è poi il Cuore di San Grato, riconoscimento per una persona, gruppo o iniziativa che si è particolarmente distinto nella valorizzazione e promozione del Carnevale. I sottogruppi sono Fondo Piazza, Bassa valle, Pericolo di morte, La brigata, Antica stamperia, Farina e coriandoli, Squadraccia, Sventole, Squadra 17.   
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